Sì, avete capito bene. Coraggio, inutile fare finta di nascondersi dalla realtà: se avete passato un minimo di tempo sulle nostre pagine (o nel – terribilissimo – mondo reale, in realtà) avrete senza ombra di dubbio sentito parlare dell’imperversare della siccità, che di fatto sta facendo (tra le altre simpatiche cose) aumentare i prezzi dei beni alimentari riducendone tuttavia i volumi di produzione; o dei rincari nell’ambito dell’agricoltura determinati (di nuovo – tra le altre cose) dallo stop alle esportazioni dei fertilizzanti, dovuto a sua volta alle sanzioni verso alla Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina che al mercato mio padre comprò. Insomma, occorre fare di necessità virtù – e riciclare, se necessario, perfino la propria urina.
Il termine anglofono è peecycling e no, non ha nulla a che vedere con il ciclismo: il concetto si basa sul fatto che l’urina umana è di fatto una una ricca fonte di azoto, fosforo e potassio. Secondo il Rich Earth Institute del Vermont, infatti, l’urina che un adulto produce in un anno – 125 galloni per gli amici a stelle e strisce, 473 litri per tutti gli altri – è sufficiente per coltivare 320 libbre (145 kg) di grano. Insomma, in un momento in cui i fertilizzanti sono ai massimi storici tanto vale spostare il vasino in giardino.
Tornando seri è importante sottolineare, restando in questo contesto, che di fatto gli stessi elementi chimici sopracitati quanto vengono scaricati nei sistemi di acque reflue diventano contaminanti responsabili della creazione di fioriture algali dannose per l’ambiente. E poi pensate a quanta acqua potabile risparmiereste non dovendo tirare lo sciacquone! Va detto che purtroppo le iniziative per rendere il peecycling una realtà effettiva sono ancora relativamente poche: a Parigi, ad esempio, c’è in programma di installare servizi igienici per la deviazione delle urine in 600 nuovi appartamenti, utilizzando la pipì raccolta per fertilizzare gli spazi verdi della città, ma per il resto rimane un qualcosa di ancora lontano. Fino a quel momento, dunque, temiamo che dovrete limitarvi al vostro orto. Magari dando le spalle alla strada.