La frutta si dondola matura e profumata dagli alberi, pronta a essere colta, così come i raccolti nei campi (laddove la siccità non li ha bruciati, è chiaro). In altre parole, la grande equazione dell’agricoltura è pronta – manca solamente la parte più importante, ossia qualcuno che effettivamente prenda la penna in mano e la risolva. Secondo l’ultimo rapporto redatto dalla Coldiretti, infatti, c’è il rischio che il cibo rimanga in campo e sulle piante a causa della carenza di manodopera – un’allarme che, a onor del vero, era già scattato a più riprese nel corso della fase di maturazione ma che ora, giunti alla resa dei conti, non può più tollerare di essere ignorato.
“Con la radicale revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego di un milione di lavoratori stagionali” si legge nella nota redatta dalla Coldiretti e rivolta al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e al Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando in riferimento alla modifica delle norme sulle assunzioni. “Si tratta di una modifica che complica e rallenta proprio nell’imminenza delle grandi campagne di raccolta” si lamenta a tal proposito il Presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, nel sottolineare come un tempo fosse sufficiente consegnare al lavoratore la comunicazione online mentre ora è necessario trasmettere così tante informazioni cartacee da arrivare quasi “a dover riprodurre l’intero contratto collettivo”.
“Il caos sui contratti e la burocrazia a rilento rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni” continua Coldiretti nella nota in questione, evidenziando la necessità di misure concrete per ridurre “la burocrazia e contenere il costo del lavoro”.