Grandinate, trombe d’aria, tempeste – l’elenco potrebbe andare avanti per tutto l’articolo. Nel corso delle ultime settimane lo Stivale si è trovato a fare i conti con l’imperversare del maltempo, che ha trasformato un’apparente tregua dalla morsa della siccità in un vero e proprio incubo per l’intero settore agricolo. Alberi abbattuti, serre divelte dalle forti raffiche di vento, campi allagati – come abbiamo già accennato, l’elenco è lungo e a pagare il conto sarà soprattutto l’agricoltura. A tal proposito, Coldiretti ha chiesto di verificare le condizioni per lo stato di calamità nelle zone agricole, affinché i danni ingenti alle colture di stagione – resi tanto più gravi dal fatto che siano avvenuti nel bel mezzo della vendemmia o della operazioni di raccolta di frutta e verdura – possano perlomeno essere tamponati.
Grandine sul Fiorentino e in Piemonte, nubifragi in Liguria, trombe d’aria che nel Modenese hanno determinato perdite fino al 50% nel raccolto di pere di alcune aziende, tempeste in Romagna e nel Ferrarese, alberi di ulivo sradicati nei campi del Lazio, danni per centinaia di milioni di euro in Puglia: come accennato, il maltempo sta continuando a imperversare su tutto il territorio nazionale lasciando di sé raccolti tagliati e amarezza.
Amarezza, sì, perché la pioggia, tanto attesa per combattere la siccità, non ha fatto altro che peggiorare la situazione: per essere di sollievo, infatti, le precipitazioni devono “durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa”, come spiega la Coldiretti. “I forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano solo i danni”.