Tutelare i produttori di grano, valorizzandone le caratteristiche qualitative del raccolto e ottenendo, infine, migliori condizioni sul mercato: questo è l’obiettivo del Cai (Consorzi Agrari d’Italia), che proprio in questi giorni è impegnato nel rinnovare i contratti di filiera che prevedono la possibilità di fissare prezzi minimi garantiti già al momento delle semine.
Si tratta di una manovra che tenta di stabilizzare un settore come quello dell’agricoltura che troppo stabile, al momento, non è. Il Cai ha annunciato, inoltre, che circa un milione di quintali di grano duro italiano verrà utilizzato nel futuro prossimo da alcune delle più importanti industrie molitorie nazionali per la produzione di pasta 100% italiana; conquistando un altro tassello che valorizza il lavoro delle aziende agricole del territorio.
“Stiamo lavorando per costruire queste sinergie durature tra produzione e industria per valorizzare i cereali di qualità 100% italiani e garantire ai consumatori prodotti eccellenti” spiega il responsabile cerale di Cai, Andrea Pasini, secondo il quale la strada è quella di “incrementare la produzione cerealicola italiana di qualità e continuare a spingere su questo tipo di contratti, unico strumento in grado di dare certezza e stabilità a tutta la filiera”.