Sì ai pass vaccinali, ma senza dimenticare il mondo dell’agricoltura: la Coldiretti ha lanciato un allarme in merito ai braccianti fermi alla frontiera, sottolineando che senza un piano vaccinale per la libera circolazione in Ue, rischiamo di perdere quasi 400mila lavoratori.
Mentre la pandemia avanzava, è arrivato anche lo stop alle frontiere per i lavoratori agricoli stranieri che lavorano nelle campagne italiane: la coldiretti ha voluto dunque ricordare che con il Marocco che ha sospeso tutti i collegamenti aerei con l’Italia, rischiamo di perdere una fetta importante tra i lavoratori agricoli provenienti da fuori dei confini comunitari, ovvero quasi il 10% del totale dei braccianti stranieri che ogni anno si occupano da Nord a Sud dei campi italiani.
Inoltre lo stop delle frontiere è scattato in un momento delicato: in questo periodo, infatti, come ha ricordato Coldiretti, le aziende agricole italiane sono impegnate nei trapianti per le produzioni estive e nella raccolta degli ortaggi per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane.
Così il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha dichiarato che l’associazione si sta impegnando “con l’Ambasciata del Marocco per cercare di superare le difficoltà determinate dalle misure cautelative adottate dal Paese africano di fronte alla diffusione del contagio Covid nell’Unione Europea. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti specializzati a tempo determinato, che arrivano ogni anno attraversando il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. A fine 2019 i lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono 368.000, per la maggior parte provenienti da Romania (98.011), Marocco (35.787), India (35.355) e Albania (33.568). È importante la presentazione da parte della Commissione europea del Digital green pass, con l’obiettivo di consentire la libera circolazione all’interno dell’Unione per lavoro o turismo”.
[ Fonte: ANSA ]