Si torna a parlare di agricoltura bio perché il Senato ha finalmente approvato il Ddl sul biologico. Fra le tante proposte in cantiere c’è anche quella di creare il marchio Biologico Italiano.
Il decreto è passato al Senato con 195 sì, un no e un astenuto. Adesso, seguendo l’iter previsto, il Ddl tornerà di nuovo alla Camera per l’approvazione definitiva. La novità più interessante è proprio il marchio Biologico Italiano: verrà concesso ai prodotti biologici realizzati utilizzando materia prima italiana.
Inoltre Palazzo Madama ha deciso di aggiungere un articolo che concede una delega al Governo per poter emanare entro 18 mesi i necessari decreti legislativi atti a permettere la revisione della normativa relativa ai controlli sulla produzione agricola e agroalimentare biologica. Con anche revisione del sistema sanzionatorio.
Un punto su cui il Senato è stato in disaccordo, però, è stata l’equiparazione fra agricoltura biodinamica e agricoltura biologica. Gli emendamenti proposti dalla senatrice a vita Elena Cattaneo per eliminare questa equiparazione sono stati bocciati.
Tramite questo decreto verranno anche creati dei distretti biologici per sviluppare al meglio l’agricoltura nei territori rurali. Inoltre verrà anche adottato un Piano nazionale per sostenere proprio lo sviluppo del sistema biologico italiano. La speranza di FederBio, tramite le parole del suo presidente Maria Grazia Mammuccini, è che la Camera si sbrighi ad approvare la legge.
Anche Coldiretti si dichiara soddisfatta dell’iter. Così come spiegato a Il Sole 24 Ore, a causa degli alti tassi di crescita delle importazioni bio soprattutto di colture industriali con un +35,2%, di cereali con un +16,9% e di caffè, cacao, tè, zucchero e spezie con un + 22,8%, è importante che i consumatori possano distinguere sugli scaffali i prodotti biologici Made in Italy da quelli di provenienza estera.
Sempre per rimanere in tema di biologico, le esportazioni di quello italiano sono cresciute ultimamente dell’8%.