Questa volta è Confagricoltura a lanciare l’allarme nel settore dell’agricoltura: in Italia è a rischio la produzione di kiwi a causa di una malattia sconosciuta che danneggia le radici delle piante. L’associazione ha spiegato che è difficile combattere questo nemico invisibile che sta aggredendo le piante di actinidia.
Da otto anni a questa parte la cosiddetta “moria dei kiwi” si è diffusa nella penisola. Solo che adesso ha colpito l’Agro Pontino, la zona di maggior produzione di kiwi in Italia: si parla di piantagioni per un totale di circa 10mila ettari.
Finora la “moria dei kiwi” ha colpito diverse zone, fra cui anche la Lombardia, l’Emilia-Romana e la Calabria. Ma le regioni maggiormente danneggiate sono state il Veneto con più della metà delle piantagioni colpite (si parla di 1.800 ettari su un totale di 2.500 ettari) e il Friuli Venezia Giulia, con danni al 10% dei 500 ettari totali.
E nel Lazio? I primi casi sono stati registrati tre anni fa, ma adesso nella zona dell’Agro Pontino sembra che siano interessate il 20% delle piantagioni: sono circa 2.000 ettari che sono andati perduti. Si tratta di un danno incalcolabile per l’Italia, secondo produttore mondiale di kiwi (il primo è la Cina, mentre dopo di noi c’è la Nuova Zelanda).
Nonostante le ricerche effettuate, ad oggi ancora non è possibile dare un nome all’agente eziologico che colpisce i kiwi, ma si è ipotizzato che gli effetti del cambiamento climatico possano portare al deperimento delle piante. Adesso Confagrigoltura chiede che siano messe in atto azioni concrete realizzare di concerto fra Stato e Regioni.