L’agricoltura necessita di un’iniezione monetaria. Sei aziende su dieci, infatti, hanno bisogno di più liquidità, poiché si trovano ad affrontare enormi criticità dovute al Coronavirus che ha sconvolto i mercati con difficoltà per le esportazioni. Lo scenario emerge da un’analisi Coldiretti/Ixè in riferimento all’erogazione di finanziamenti da parte delle banche alle aziende in difficoltà.
Il Covid-19 sta avendo risvolti negativi sul mondo agricolo. Ventitremila agriturismi sono chiusi e tra le aziende agricole il 70% sta subendo cancellazioni di commesse anche per le difficoltà alle frontiere e si registra anche il crollo dei servizi forniti a bar e ristoranti chiusi per la situazione internazionale.
“In gioco c’è una filiera allargata che in Italia dai campi agli scaffali vale oltre 538 miliardi con l’allarme globale provocato dal Coronavirus che ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’emergenza Covid 19, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità sulle quali è necessario intervenire con il piano Marshall proposto dalla Coldiretti per l’agroalimentare che ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità”.
L’Italia in futuro – conclude Prandini – potrà trarre beneficio dalla sua tradizione rurale ma occorre invertire la tendenza del passato a sottovalutare il patrimonio agroalimentare nazionale in una situazione in cui l’ultima generazione è stata responsabile della perdita di ¼ delle terre fertile nella Penisola per colpa dell’urbanizzazione e dell’abbandono forzato.