Occhi puntati sul rettangolo in blu, o quasi. Agli US Open non sono solamente i colpi di dritto e rovescio a far parlare di sé, ma anche e soprattutto un cocktail che, prima ancora della fine del torneo, ha già raggiunto i 10 milioni di dollari in vendite. Ma cosa lo rende tanto speciale?
Un po’ di contesto per dare un po’ di carattere ai numeri, prima di buttarci nella ciccia. Il solo ricavato dalle vendite, per intenderci, sarebbe sufficiente a eguagliare la somma dei premi in denaro riservati ai vincitori del singolo maschile e femminile (3,6 milioni di dollari ciascuno). Mica male.
La regola dorata dell’esclusività
L’Honey Deuce – questo il nome del nostro protagonista – è un mix di vodka di casa Grey Goose, limonata e liquore al lampone che si distingue in particolare per le tre palline al melone (simili, non a caso, a palline da tennis) che lo accompagnano; ma è anche e soprattutto il risultato di un’attenta campagna di marketing.
Il giorno dell’inaugurazione degli US Open, il 25 agosto, è stato registrato un afflusso di quasi 75 mila persone; con la US Tennis Association che si è posta come obiettivo dichiarato il milione di presenze complessive durante l’intera durata dell’evento. Molte gole da assetare, insomma… E Grey Goose ha trovato la soluzione giusta.
A onore del vero va detto che l’Honey Deuce ha mosso i suoi primi passi addirittura nel 2007, quando Grey Goose stava vivendo il suo secondo anno come sponsor degli US Open (accordo che è poi stato di recente prorogato per altri cinque anni, a dire il vero). C’era bisogno di creare un drink che fosse facile da servire in ambienti “trafficati”, e dal carattere leggero e rinfrescante.
All’edizione dello scorso anno furono vendute 460.275 unità di Honey Deuce al prezzo di 22 dollari l’uno – una popolarità fomentata dal fatto che era possibile portare a casa il bicchiere commemorativo in cui veniva servito. Quest’anno il prezzo è aumentato di un dollaro, ma il treno delle vendite non si è fermato: il cocktail, forte della sua esclusività (pensateci: di fatto è acquistabile appena per due settimane all’anno), continua a vendere e vendere e vendere.
In un certo senso, il drink è diventato sinonimo del torneo a stelle e strisce. “Non puoi avere uno US Open senza Honey Deuce” ha dichiarato a tal proposito Aleco Azqueta, vicepresidente marketing di Grey Goose. “Ormai è diventato un fenomeno culturale”.