Si è tenuta a Roma la prima udienza del processo contro Adriano Panzironi, l’ideatore della Dieta Life 10. Le accuse sono quelle di abuso della professione medica tramite i libri (fra cui il manuale Vivere fino a 120 anni), i programmi televisivi (Il cerca salute) e gli integratori.
Ancora non si conosce l’esito di questa prima udienza, ma si sa che il processo continuerà il 23 settembre dopo i necessari approfondimenti. Tutto era cominciato nel 2018 con una denuncia partita dall’Ordine dei Medici di Roma e relative indagini dei Nas. Successivamente nell’ottobre del 2019 era arrivato il rinvio a giudizio sia per Adriano Panzironi che per il gemello Roberto, anche lui alla guida di Life 120.
Il fatto è che né Adriano né Roberto sono medici o dietologi. Per questo motivo il tribunale di Roma dovrà decidere se quanto contenuto nei libri di Panzironi, se i programmi televisivi annessi e gli integratori a marchio Life 120 possano configurarsi come un abuso di professione medica, così come sostenuto dal procuratore Francesco Marinaro, la pubblica accusa.
Nel processo come parti civili si sono schierati:
- gli Ordini dei Medici di Roma, Milano, Napoli e Venezia
- l’Ordine dei Giornalisti del Lazio (Panzironi è iscritto a questo albo, ma al momento è stato sospeso)
- l’associazione dei panificatori di Confcommercio Assipan (sostengono di essere stati danneggiati da Life 120 che promuove un’alimentazione con ridotti quantitativi di pane, pasta e carboidrati)
In aggiunta bisogna ricordare come Panzironi sia stato denunciato pure dall’Associazione medici diabetologi e dalla Società italiana di diabetologia, senza dimenticare le numerose multe ricevute nel corso del tempo, fra cui cui l’ultima dell’Agcom per un valore di 61mila euro (l’Italian Broadcasting srls aveva trasmesso i propri format via satellite, senza avere alcuna autorizzazione).
Ricordiamo, poi, che durante le prime ondate della pandemia da Coronavirus, i suoi programmi erano stati sospesi per tutelare la salute pubblica. Infatti era stato anche sanzionato dall’Agcom perché sosteneva che i carboidrati “aiutassero” il Coronavirus.