Nella più recente puntata di “Indovina cosa manca” vi racconteremo della carenza di anidride carbonica, che di fatto ha determinato lo stop delle linee di produzione dei prodotti gassati per Acqua Sant’Anna, colosso europeo delle acque oligominerali che vanta una mole produttiva di circa un miliardo e mezzo di bottiglie l’anno. L’amministratore delegato del marchio, tuttavia, rassicura che la situazione è uguale per tutti (un po’ come quando si cercava di convincere la mamma che la verifica di analisi logica fosse andata male a tutta la classe): “Tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione” spiega per l’appunto Alberto Bertone. “La Co2 è introvabile”.
A onor del vero le difficoltà a reperire l’anidride carbonica per i prodotti alimentari è una storia relativamente vecchia: ne parlammo già verso settembre dell’anno scorso riferendoci al Regno Unito, ma allora le aziende riuscirono a tamponare la situazione senza far scattare alcun allarmismo – situazione che, a distanza di mesi, si è di fatto presentata come vera e propria emergenza.
“Le aziende di C02 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità” spiega ancora Bertone. “Saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così l’acqua gasata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita”.