L’acqua San Bernardo, sui suoi social, ci tiene a precisare che loro sono belli e bravi, perché sono 100% italiani. Il rimando all’operazione di Lurisia venduta a Coca Cola, che ha smosso il mondo delle acque, sembra essere troppo marcato per essere frutto del caso. “Certe cose vanno e vengono. Altre sono tornate per restare” (che poi, “tornare per restare” non è come “andare e venire”?), c’è scritto nell’adv social postata su Facebook e Instagram dal gruppo di acque minerali di Garessio, per raccontare al pubblico il percorso che l’ha portata da Nestlè al gruppo Montecristo di Lucca. Un percorso che sembra essere l’esatto opposto di quello appena intrapreso da Lurisia.
“Nel 2015 #AcquaSBernardo è tornata di proprietà 100% italiana. In questi 4 anni, la produzione è passata da 100 a 223 milioni di bottiglie, con 30 nuove assunzioni, 4 nuove linee produttive, 1 nuovo magazzino e tantissimi nuovi prodotti.
Grazie a chi ci crede e a chi ci ha creduto ❤❤❤ #ognigocciaconta
#water #mineralwater”, ha scritto Acqua San Bernardo a corredo del suo post.
Insomma, se siete rimasti delusi dalla cessione della vostra acqua preferita, potete sempre scegliere di cambiare acqua, comprandone una 100% italiana. A buon intenditor poche parole. Capito, cari amici di Slow Food?