Andiamo negli USA perché qui l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente ha proposto di inserire limiti e standard di controllo per quanto riguarda la presenza di PFAS cancerogeni nell’acqua potabile. La proposta nasce dalla volontà dell’EPA di affrontare la questione collegata ai PFAS, sostanze chimiche responsabili di decine di migliaia di casi di malattia in tutto il paese.
Acqua potabile e Pfas: cosa cambia negli Stati Uniti?
Michael Regan, amministratore dell’EPA, ha spiegato che la loro proposta relativa alla creazione di uno standard nazionale per la presenza di Pfas nell’acqua potabile si basa su dati scientifici. Inoltre questo standard aiuterebbe i vari stati a prendere le giuste decisione per proteggere meglio le loro comunità.
Se questo nuovo standard verrà adottato, ecco che l’Agenzia chiederà ai sistemi idrici pubblici di monitorare sei sostanze chimiche facenti parte dei Pfas, informando nel contempo la comunità nel caso i livelli di Pfas superino i limiti stabiliti e agendo per ridurre tali livelli eccessivi.
I Pfas o sostanze polifluioralchiliche vengono usati per produrre parecchi prodotti: per esempio li si usa nella produzione della carta o anche delle pentole (in questo caso permette loro di essere resistenti a macchie, antiaderenti o idrorepellenti). Inoltre sono usati anche in diversi processi industriali e finiscono sempre con l’essere scaricati nei corsi d’acqua.
L’amministrazione Biden ha già destinato 10 miliardi di dollari per aiutare le comunità a ridurre Pfas e altri contaminati. Negli Stati Uniti, però, questa è la prima volta dal 1996 che vengono proposti standard e limiti per l’acqua potabile nei confronti di una nuova sostanza chimica, seguendo quanto contenuto nel Safe Drinking Water Act.
Ovviamente i gruppi ambientalisti hanno accolto favorevolmente questa notizia, ma adesso si aspettano che siano rivenditori e aziende chimiche ad adoperarsi per fare la differenza. Mike Schade, direttore del programma Mind the Store di Toxic-Free Future, ha sottolineato che questa presa di posizione rappresenta un segnale forte per tutti i rivenditori e industriali: è ora di eliminare gradualmente tutti i Pfas in modo da evitare di continuare a contaminare l’acqua potabile.
Anche Shelley Moore Capito, senatrice repubblicana della West Virginia, si è dichiarata favorevole a questa proposta. Da anni, infatti, faceva pressioni sull’EPA per affrontare il tema dei Pfas: adesso non vede l’ora di capire come le aziende che si occupano dell’acqua potabile intenderanno agire per rispettare tali standard. Inoltre ha chiesto anche ai sistemi idrici locali di far sapere loro come il Congresso possa aiutarli.