E’ stato pubblicato un nuovo richiamo sul sito Salute.gov: è stata ritirata dal commercio l’Acqua minerale effervescente naturale Acqua di Nepi a causa di un rischio microbiologico (il ritiro è relativo ad un singolo lotto). La data di pubblicazione del richiamo sul sito è quella del 5 novembre 2019, mentre se si va a leggere l’avviso di richiamo ci si accorge che la data effettiva del richiamo è quella del 31 ottobre 2019.
Il marchio esatto del prodotto è Acqua di Nepi S.p.A., la denominazione di vendita è Acqua minerale effervescente naturale Acqua di Nepi e il nome o ragione socile dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è Acqua di Nepi SpA. Sia il marchio di identificazione dello stabilimento/del produttore è Acqua di Nepi S.p.A., identico fra l’altro al nome del produttore e con sede dello stabilimento in Località Graciolo snc Nepi (VT).
Il lotto di produzione interessato dal richiamo è il numero N9183A con data di scadenza o termine minimo di conservazione del 1 luglio 2021, relativo all’unità di vendita con vetro a rendere da 1 litro.
Sull’avviso di richiamo si legge che il lotto è stato ritirato dal commercio a causa di un rischio microbiologico legato alla presenza di Coliformi. Nell’avviso, però, a livello di avvertenze non c’è nessuna indicazione per i consumatori.
Acqua di Nepi: la nota stampa
Nel frattempo che abbiamo pubblicato la notizia, è arrivata anche una nota stampa da parte di Acqua di Nepi, la quale ha spiegato meglio cosa sia accaduto. Secondo quanto riferito dalla nota, Acqua di Nepi S.p.A. ha attivato a scopo precauzionale la procedura di richiamo del lotto N9183A, imbottigliato in data 2 luglio 2019 dell’Acqua minerale effervescente naturale Acqua di Nepi.
La decisione è stata presa a seguito di accertamenti da parte della ASL di Viterbo e della ASL n. 1 di Roma, relativamente alla presenza di Coliformi trovati in una sola bottiglia da 1 litro in vetro. Tale accertamento è stato disposto all’interno di indagini successive al sequestro di prodotti di varie marche eseguito in data 15 luglio 2019, su ordine della Polizia Giudiziaria Roma Capitale presso il deposito di una società distributrice terza.
Acqua di Nepi S.p.A. dichiara che è escluso che la presenza di Coliformi possa dipendere o essere ricollegata anche indirettamente al processo di imbottigliamento. E questo perché le fonti, le linee di produzione e il magazzino presso lo stabilimento sono sottoposti ad analisi giornaliere da parte dell’azienda e a controlli periodici da parte dei preposti Organi Sanitari. In effetti, il giorno 2 luglio 2019, giorno in cui è stato imbottigliato il lotto sequestrato in data 15 luglio 2019, sono state effettuate analisi da parte della ASL Viterbo che hanno escluso la presenza di contaminazione nell’acqua imbottigliata.
Ciò vuol dire che la presenza di batteri è riconducibile a fenomeni esterni ai cicli produttivi aziendali. Pertanto la procedura di richiamo è stata circoscritta a un singolo lotto di bottiglie in vetro destinato al canale della ristorazione ed è stata attivata a scopo precauzionale in quando per Acqua di Nepi S.p.A. la sicurezza dei propri consumatori è la priorità assoluta.
Ringraziamo l’Ufficio Stampa Acqua di Nepi per le precisazioni ricevute.
[Crediti | Salute.gov]