Il timore era quello di non fare in tempo: dopo la scoperta apparentemente accidentale dalla minaccia proveniente dall’isola di Cipro, infatti, il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena si è trovato con poco più di una settimana di tempo per avviare le regolari procedure di opposizione alle autorità Bruxelles – una corsa contro il tempo con scadenza prevista per oggi, giovedì 22 settembre. Fortunatamente, il ministero dello Sviluppo economico è riuscito a raccogliere e inviare in quel di Bruxelles la documentazione per l’opposizione formale alla richiesta avanzata dalla Repubblica di Cipro, intenzionata ad apportare una modifica alle proprie leggi al fine di poter etichettare (e ovviamente commercializzare) con la dicitura “aceto balsamico” una miscela di aceto, mosto d’uva e zucchero.
Una minaccia analoga a quella slovena, di fatto, e che ha spinto le autorità del nostro caro vecchio Stivale a intervenire con grande celerità per fermare quello che il sottosegretario Mipaaf, Gian Marco Centinaio, ha definito “un nuovo tentativo di Italian sounding all’interno dell’Ue”. Tra le varie argomentazioni presentate, l’Italia ha sottolineato la tutela riconosciuta a livello europeo delle produzioni Dop e Igp, la necessità di non confondere i consumatori, nonché la distorsione della concorrenza.
“La stessa Corte di Giustizia Ue ha ribadito più volte che esiste un’ampia protezione delle denominazioni registrate” ha spiegato a tal proposito Centinaio. “Il regolamento presentato da Cipro è incompatibile con i principi del diritto comunitario”. In altre parole, pare l’ottimismo sia palpabile: “Siamo convinti che l’Unione europea agirà in modo coerente con le politiche adottate da lei stessa in questi anni per tutelare e valorizzare i prodotti di qualità e di eccellenza, espressione dei territori” ha concluso Centinaio “e che, di conseguenza, non potrà che respingere la richiesta di Cipro senza esitazione”.