Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena ha diffidato il Codacons per aver utilizzato informazioni potenzialmente fuorvianti per il consumatore che va ad acquistare il prodotto.
Secondo quanto scritto nella diffida è emerso che il Consorzio “fa un uso del termine consortium profile non aderente al Disciplinare di produzione”.
“E infatti, nonostante le limitazioni dell’art 8 del Regolamento 2081/92, è stato realizzato un sistema di classificazione, definito ‘Consortium Profile’, presentandolo come un sistema descrittivo del prodotto da utilizzare in etichetta e di segmentazione delle diverse tipologie di prodotti che si trovano sotto la stessa denominazione, con la precisa volontà di orientare in modo determinante le scelte del consumatore attraverso un logo con elementi grafici e descrittivi, tra cui: L’utilizzo delle parole “agro” e “dolce” per rappresentare il gusto ai due poli estremi di una catena composta da 5 livelli che indicano in modo grafico la prevalenza dell’uno sull’altro. L’indicazione della percezione del “corpo”, e della “densità” del prodotto, rappresentato da due frecce, volte a indicare la progressiva densità del prodotto.”
Insomma un sistema a “punti” che secondo il Codacons andrebbe in qualche modo a dare informazioni non chiare al consumatore. Inoltre si tratta di una “potenzialmente illegittima, in quanto realizzata con il metodo della segmentazione, in assenza di certificazione da enti terzi, la cui finalità è evidenziare l’appartenenza al Consorzio stesso. Detta metodologia – prosegue il Codacons nella sua diffida – sarebbe ulteriormente ingannevole, illegittima e limitativa in quanto solo ed esclusivamente i consorziati possono utilizzare il suddetto marchio, inducendo il consumatore a credere che vi siano differenze aggiuntive e qualificative tra i prodotti dei consorziati e quelli delle aziende non appartenenti al Consorzio, che producono Aceto Balsamico di Modena IGP seguendo esattamente lo stesso disciplinare di produzione e lo commercializzano attenendosi alle stesse regole di comunicazione e che, quindi, utilizzano sempre Aceto Balsamico di Modena IGP con uguali caratteristiche.”
“L’art.8 del disciplinare di produzione espressamente stabilisce: “alla denominazione ‘aceto balsamico di Modena’ è vietata l’aggiunta di qualsiasi aggettivo qualificativo, anche sotto forma numerica, diverso da quelli esplicitamente previsti nel presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi extra-fine-scelto-selezionato-riserva- superiore- classico- od altro similare. Nel nostro caso sembra evidente il tentativo di aggirare le parole “altro similare” inserendo – al posto dei numeri – cinque cerchi, i quali, con la diversa colorazione, vanno comunque a determinare una qualificazione aggiuntiva, vietata dal citato disciplinare.”
Ora il Consorzio dovrà quindi modificare questo suo sistema di classificazione sulla base di quanto è permesso dal Disciplinare.