Si chiama Oishi Japanese Kitchen, si trova in Abruzzo ed è il primo ristorante in Italia ad aver aperto le porte agli NFT (Non-Fungible Token), ossia le opere digitali uniche e non replicabili da collezione o investimento sempre più utilizzate come certificati di proprietà (non preoccupatevi, pure noi non avevamo ben capito di che si trattasse).
Il locale, fondato nel 2015 da un gruppo di giovani e già forte di un posizionamento nella Guida Michelin, rappresenta una delle migliori espressioni di cucina fusion giapponese nel territorio dello Stivale; e ora può vantare questo ulteriore primato in ambito di innovazione. Non molto tempo fa vi parlammo del grande successo che sta riscontrando il primo locale a tema NFT, a New York: in questo caso, però, l’apertura è prevista non prima del 2023, e il ristorante abruzzese rimane dunque una sorta di pioniere.
“Siamo davvero orgogliosi di essere il primo ristorante in Italia ad adottare questa tecnologia che sta spopolando in tutto il mondo” ha commentato a proposito Luca Di Marcantonio, Ceo di Oishi Japanese Kitchen. “Gli Nft utility sono token digitali che nascono con l’obiettivo di avvicinare gli utenti ad un progetto artistico, musicale o come nel nostro caso enogastronomico, un’opera artistica con dei servizi esclusivi connessi in maniera intrinseca. Quali sono i loro vantaggi? Chi li utilizza avrà accesso privilegiato a una serie di benefit importanti e sempre nuovi. In estrema sintesi si entra a far parte di un vero e proprio club”.