Ad Abbiategrasso, Milano, due persone sono state multate per aver fatto la spesa in cascina. Per le forze dell’ordine non era situazione di necessità, ma il Gruppo di Acquisto non ci sta e protesta: nessuna legge o norma ci obbliga a comprare nel punto di vendita più vicino a casa.
Protagonisti di questa nuova vicenda della serie “Ognuno interpreta le norme come gli pare” sono due appartenenti al Gruppo di Acquisto Solidale Spesaccorta. I due erano andati in una delle cascine del territorio per acquistare come di consueto prodotti a km 0. Sulla strada, però, sono stati fermati dai vigili sull’alzaia del canale scolmatore: tecnicamente qui il transito è vietato, ma di solito nessuno fa la multa.
I due, come previsto dalla legge, hanno presentato l’autocertificazione per la spesa, ma a sorpresa i vigili hanno deciso comunque di procedere con la sanzione. Nel verbale si legge questa motivazione: “Lo spostamento all’interno del proprio comune non è avvenuto per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero motivi di salute”. Quindi la sanzione non è avvenuta, come si potrebbe presumere, perché stavano transitando in una zona vietata, ma perché avrebbero violato gli obblighi dei decreti e ordinanze anti Coronavirus.
Ovviamente il Gruppo di Acquisto Solidale Spesaccorta si è giustamente arrabbiato e ha scritto una lettera aperta al sindaco Cesare Nai, agli assessori e consiglieri comunali e anche a Maria Malini, comandante della polizia locale. Il motivo? Chiedere chiarimenti sulla correttezza della procedura. Andare a fare la spesa, infatti, è uno spostamento motivato dalle ordinanze e dai decreti governativi.
A differenza di quanti credono, invece, non è obbligatorio andare a fare la spesa nel punto vendita più vicino a casa: questa limitazione vale solamente quando il punto vendita si trova in altro Comune ed è un’eccezione alla regola di non andare in altro Comune diverso da quello di residenza (altra eccezione che, purtroppo, molte forze dell’ordine tendono a ignorare o interpretare come più aggrada al momento del controllo).
Il problema è che, come sempre accade in Italia, ognuno interpreta le leggi a modo proprio. Ma il Gruppo di Acquisto si è chiesto anche altro: a cosa serve l’autocertificazione se poi ogni singolo agente proposto al controllo valuta a modo suo il posto dove si decide di andare a fare la spesa, il mezzo utilizzato o anche cosa viene comprato?
Il Gruppo di Acquisto nella lettera ha fatto notare che andare a comprare la spesa dagli agricoltori locali non vuol dire andare a farsi una scampagnata: si tratta di garantire l’economia locale acquistando prodotti di qualità e a basso impatto sull’ambiente.