Se c’è un qualcosa che decenni di produzioni hollywoodiane di qualità più o meno accettabile ha cercato di insegnarci è che, tendenzialmente, non è una buona idea andare a disturbare i segreti sepolti nel sarcofago di qualche Faraone. In questo caso, però, è per un’ottima causa: birra e gelato.
Mauro Mascarello, titolare del birrificio Torino di via Parma, ha avuto l’idea di ricreare una birra vecchia di 5 mila anni, la cui ricetta era inscritta sul coperchio di un vecchio sarcofago. E non è tutto: oltre alla birra del Faraone c’è pure il sorbetto – questo merito di Leonardo La Porta della cremeria Miretti di corso Matteotti. Il tutto non poteva che accadere a Torino, città che ospita il famoso Museo Egizio, che quest’anno festeggia i suoi primi 200 anni di storia.
Birra-sangue e gelato dei Faraoni
La birra in questione, a onore del vero, fa bella presenza nel menu del birrificio Torino da una quindicina di anni circa. Fu proprio un’egittologa del Museo sabaudo a contattare Mascarello con l’idea di creare una birra che si avvicinasse il più possibile agli antichi metodi di produzione degli Egizi, e soprattutto che aderisse alla sopracitata ricetta intagliata nel sarcofago. Sfida accettata, naturalmente.
La Rufus – questo il nome della birra: “rosso” in latino – viene ottenuta attraverso la fermentazione naturale del grano Kamut già coltivato lungo il Nilo, è una bevanda con una spuma piuttosto densa e con una bassa gradazione alcolica e soprattutto trascina con sé una leggenda particolarmente sanguinosa.
Il dio Ra, infastidito dalla poca devozione dei suoi sudditi, decise infatti di punirli scatenando contro di loro Sekhmet, dea dal corpo di donna e testa di leone. La sua ferocia, però, fu tale da impressionare lo stesso Ra, che dovette pensare a uno stratagemma per fermarla: offrirle 7 mila coppe di birra rossa come il sangue, abbastanza da farle perdere i sensi. Al suo risveglio, il dio ha infine pensato di trasformarla in un gattino. Ra non era un tipo da mezze misure, insomma.
Il sorbetto dei Faraoni, come dicevamo, è invece una creazione di Leonardo La Porta pensata appositamente per il compleanno del Museo. “Per i 200 anni dell’Egizio” ha spiegato ai colleghi de La Stampa “avremo il sorbetto alla Rufus, composto all’85 per cento da birra e al 15 per cento da acqua e zucchero, dal colore intensamente rosso e dal gusto leggermente amaro e con vaghe note alcoliche”.