Il cioccolato è sempre di casa nella ossessiva geometria sabauda: a Torino è nato Choco Story, un Museo del Cioccolato e del Gianduja incastonato tra i locali del laboratorio sotterraneo di Pfatisch, una delle più antiche attività del capoluogo piemontese, al numero 38 di via Sacchi.
L’idea è di Francesco Ciocatto, proprietario della pasticceria in questione, e dal bela Eddy Van Belle, imprenditore noto anche e soprattutto per avere creato il marchio Belcolade e già forte di altre aperture in giro per il mondo con il brand Choco Story. Bando alle ciance, dunque: cos’è che rende l’apertura sabauda particolarmente speciale?
Cosa si potrà vedere?
Partiamo dal presupposto che la capitale italiana del cioccolato, se esiste, si trova senza ombra di dubbio a Torino, dove ancora echeggia il mito dell’invenzione di Paul Caffarel e ovunque è riconoscibile il profilo del gianduiotto. Non a caso, infatti, è proprio la specialità sabauda la protagonista assoluta del Museo: “Il museo di Torino ha la peculiarità di essere dedicato al cioccolato gianduia” ha spiegato a tal proposito lo stesso Ciocatto a La Repubblica.
L’idea di Choco Story è dunque di raccontare la storia del cioccolato piemontese declinandola nel formato di un viaggio avventuroso, con tanto di audioguida disponibile in cinque diverse, che partirà dalle ricette e dalle coltivazioni dei Maja e degli Aztechi per poi arrivare all’importazione per mano spagnola nel Vecchio Continente, raccontando – naturalmente – anche dell’invenzione del gianduiotto.
Il tutto, come abbiamo accennato, è stato strutturato per essere fruibile attraverso attività interattive, installazioni e giochi multimediali, rendendo il percorso interessante anche per i visitatori più giovani. Al viaggio nel tempo, se così vogliamo definirlo, si accosta poi la visita allo storico laboratorio in cui riposano i grandi macchinari di inizio Novecento – tuttora funzionanti – utilizzati della tedesca Dresda e della svizzera Buehler per produrre cioccolato.
A chiudere la visita ci sarà una dimostrazione sulla lavorazione del gianduiotto e una degustazione – naturalmente, quasi ci viene da dire. Il museo sarà aperto tutti i giorni, dalle ore 10 alle 17: “Sono orgoglioso di essere riuscito ad avere a Torino il museo del cioccolato” ha spiegato ancora Ciocatto. “Nessun museo al mondo vanta una linea produttiva originale con macchinari funzionanti, accanto al locale storico rimasto intatto nel tempo, dove sono state girate anche molte scene di film”.