A Torino apre il primo Dry Bar Uncrafted d’Italia: ecco cos’è

A Mercato Centrale a Torino apre un nuovo cocktail bar zero alcool, in cui tutti i prodotti sono preparati in casa.

A Torino apre il primo Dry Bar Uncrafted d’Italia: ecco cos’è

La rivoluzione dei consumi rappresentata dalle bevande no alcool è ormai da molto tempo al centro del dibattito, e si è guadagnata ampi spazi sulle testate di settore: analisi di mercato, studi sulle abitudini di consumo delle nuove generazioni, ma è arrivato il momento di vedere come questo trend possa impattare sulla vita reale. Lo vedremo al Mercato Centrale di Torino, che oggi inaugura il primo Dry Bar Uncrafted della città, un locale tutto dedicato alle bevande analcoliche: AffiniDry 0.0.

La sfida senza alcool

affini dry cocktail no alcool kombucha

Il progetto è sicuramente ambizioso e pone sfide interessanti, sia in termini creativi e di sviluppo dei prodotti, sia nel venire incontro alle tendenze e necessità di una nuova generazione di consumatori. Per affrontarle Mercato Centrale ha unito le forze con Davide Pinto, imprenditore del gusto torinese, mente di Affini, attivissimo cocktail bar con già tre insegne all’attivo, e Teresa Costantini, barlady innamorata del mondo no alcool. Il lavoro per immaginare un modo nuovo e totalmente diverso di bere artigianale è ovviamente enorme, e per valorizzarlo non mancheranno momenti di divulgazione e incontro col pubblico, come le masterclass che verranno organizzate negli spazi di Mercato Centrale, tutte dedicate al mondo dei drink senza alcool e alle fermentazioni.

L’offerta di AffiniDry 0.0

affini dry cocktail no alcool

AffiniDry 0.0 non avrà solo il primato di essere il primo cocktail bar a zero alcol della città, ma anche quello di essere un locale totalmente “uncrafted”, cioè in cui tutte le preparazioni vengono autoprodotte in casa, senza provenire dalla classica bottigliera che si associa all’immagine della mixology. Un’occasione per implementare un metodo di lavoro innovativo e completamente zero waste, in cui le fermentazioni aiutano a non sprecare nulla delle verdure e della frutta autoprodotte o reperite a kilometro zero (acquistate dal mercato di Porta Palazzo o presso storiche botteghe locali come Rinaldi o Lucchito), e l’alcool ottenuto dai processi di dealcolazione potrà essere riciclato in un altro locale di Affini, quello di San Salvario. Le fermentazioni saranno ovviamente protagoniste anche nell’offerta food, con le verdure lattofermentate che potranno essere abbinati ai drink.

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Questo AffiniDry 0.0 si preannuncia un’apertura che porterà una ventata di novità nella scena del bere miscelato torinese e non solo, con un’approccio rigoroso e originale, e tutto votato all’invenzione e all’innovazione. Non resterà che sottoporlo ad assaggi approfonditi, senza preoccuparsi dell’alcool.