A Presa Diretta la nuova frontiera della carne ibrida (che non piace a Coldiretti): metà da laboratorio, metà vegetale

A Presa Diretta hanno parlato della nuova frontiera della carne ibrida: a Singapore si sta pensando di lanciare una carne metà da laboratorio e metà vegetale. Con buona pace di Coldiretti

A Presa Diretta la nuova frontiera della carne ibrida (che non piace a Coldiretti): metà da laboratorio, metà vegetale

Ne hanno parlato anche a Presa Diretta: a Singapore stanno studiando la nuova frontiera della carne ibrida, quella praticamente realizzata da metà carne da laboratorio e metà carne con proteine vegetali. La nuova carne sarà di maiale e potrebbe arrivare in commercio già nel 2024. Con buona pace di Coldiretti e di tutti coloro che, per i più svariati motivi, si rifiutano di prendere in considerazione l’alternativa rappresentata dalla carne coltivata in laboratorio.

Cosa si sa della nuova carne ibrida di Singapore?

laboratorio

In pratica la start-up olandese Metable ha deciso di realizzare una carne ibrida di maiale da mettere in vendita sul mercato di Singapore. Se tutto andrà come previsto, questa carne ibrida di maiale farà la sua comparsa nel 2024.

In questo caso, con il termine di carne ibrida, si intende una carne composta per i due terzi da proteine vegetali e per un terzo da carne coltivata in laboratorio. L’azienda in realtà da tempo sta testando prodotti contenenti dal 10 al 50% di carne coltivata. Realizzando una carne con queste proporzione, secondo Caroline Wilschut, direttore commerciale di Meatable, si riesce a ottenere una carne dal giusto gusto e consistenza.

In realtà prima di immettere in commercio tale carne ibrida, bisogna attendere che la Singapore Food Agency approvi le norme relative. Ma nell’attesa la start-up non sta con le mani in mano e continua a perfezionare il prodotto.

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Proprio di recente l’azienda ha organizzato una degustazione con i giornalisti per i prodotti a base di carne di maiale coltivata in laboratorio, fra cui anche salsicce e pulled pork. Secondo Wilschut, attualmente i prodotti Meatable si trovano in vendita in alcuni supermercati e ristoranti (ovviamente di paesi in cui sia autorizzata la commercializzazione degli alimenti a base di carne coltivata in laboratorio, quindi Singapore e Stati Uniti. In Italia neanche da parlarne dove ogni volta che qualcuno dice ad alta voce “Carne coltivata in laboratorio” di fronte a Coldiretti o a esponenti del ministero dell’Agricoltura e tutte cose, in lontananza si sente un nitrito di cavalli. Ogni riferimento a Frankenstein Junior non è puramente casuale).

Per quanto riguarda i prezzi, sono equiparabili a quelli della carne biologica di fascia alta. Parlando della tecnologia utilizzata, invece, Meatable usa quella chiamata “optiox” che permette di utilizzare le cellule staminali totipotenti presenti nel cordone ombelicale dei suinetti trasformandole in adipociti e cellule muscolari.

Aggiungendovi poi le componenti di origine vegetale, ecco che il processo che parte dalla provetta e arriva alla salsiccia finale può essere terminato in soli otto giorni, mentre per allevare un maiale ci vanno almeno otto mesi.