I napoletani non amano ordinare il pasto via app consultando un menu digitale per poi ricevere tutto a casa o in ufficio. Succede, intendiamoci, ma sono casi sporadici.
Anche per questo nel capoluogo partenopeo l’appeal di JustEat, Foodora o Deliveroo è inferiore rispetto ad altre città dove i servizi di food delivery sono ormai una consuetudine.
Eppure proprio a Napoli, partendo dalla pizza napoletana, quella fatta con farina, acqua e lievito madre, condita con pomodoro campano, fior di latte, olio e basilico, infine cotta nel forno a legna, è stato organizzato un sistema di produzione, conservazione, spedizione e consegna a domicilio che la rende disponibile in ogni angolo d’Italia entro 24 ore.
Ci pensate? L’autentica pizza napoletana a casa vostra il giorno dopo l’ordine. Proprio così, con una telefonata al numero verde o un clic sul sito internet si può ricevere via corriere una pizza come Napoli comanda all’interno di una confezione refrigerata.
L’idea è venuta a Guido Freda e Maurizio Ramirez, imprenditori napoletani e adesso soci di ‘A Pizza.
“Il progetto è nato dalla volontà di portare i prodotti napoletani ‘artigianali’ nel mondo. Anziché esportare pizzaioli, come spesso capita, abbiamo deciso di tenerli qui e di esportare solo le pizze, mantenendo integre le loro qualità organolettiche.”
Ci sono voluti due anni e mezzo per mettere a punto l’idea imprenditoriale, dal calibrare una pizza che rispetti la tradizione e il suo rigido disciplinare al trasportarla e consegnarla senza alterarne il sapore.
La soluzione: uno speciale abbattitore di temperatura che permette di “addormentare” sapori e profumi attraverso un processo di criogenesi (ibernazione)
La soluzione si trova fisicamente in uno stabilimento di Pozzuoli, o, come lo chiama Ramirez, il pizzificio –– dove i pizzaioli campani che lavorano per ‘A Pizza “ammaccano e conciano” pizze come farebbero in una vera pizzeria.
Sette i gusti disponibili: Margherita, Bufalina, Friariella, Porcina, Primavera e Vegetariana.
Dopo la cottura nei due forni a legna dello stabilimento, le pizze vengono stabilizzate grazie all’abbattitore di temperatura. Simile a un lungo tunnel refrigerante, è l’evoluzione dell’abbattitore che portando i cibi a -18° molto più velocemente dei freezer domestici, permette di congelare le pizze appena sfornate proteggendole dalla crescita batterica e mantenendone inalterate le proprietà organolettiche.
Successivamente, le pizze così “abbattute” vengono trasportate nel punto vendita napoletano di ‘A Pizza che si trova in Via Bernini, nel cuore del quartiere Vomero, per essere vendute al dettaglio oppure spedite.
“Il Vomero è un punto nevralgico della città” — spiega sempre Ramirez — “dalla parte alta è facilissimo per i corrieri uscire dalla città e le nostre pizze possono iniziare il loro percorso”.
Nel tempo, in Italia e all’estero, verranno aperti nuovi ‘A pizza Store, che nelle intenzioni dei due imprenditori diventeranno singoli punti di distribuzione con consegna a domicilio mediante veicoli a due e quattro ruote dotati di celle frigorifero.
Ma diamo un’occhiata a cosa succede una volta piazzato l’ordine.
Le pizze viaggiano verso la loro destinazione protette da una confezione refrigerata molto curata che consente di mantenere la giusta temperatura per 36 ore. Ne bastano 24, tuttavia, al corriere partner GLS, per consegnare l’ordine.
Una volta a destinazione le pizze si conservano nel freezer di casa, sempre a portata di mano e pronte dopo 8 minuti di passaggio nel forno domestico tenuto a 200 gradi.
Per concludere il capitolo prezzi. Una pizza margherita venduta nel punto vendita di ‘A pizza costa 5 euro, confezione inclusa. La spedizione porta il costo a 5,90 euro. E’ previsto però un ordine minimo di cinque pizze.
Qualsiasi napoletano storcerebbe il naso nel sapere che la pizza che sta per mangiare è congelata. Riusciranno i due imprenditori di ‘A Pizza a superare la naturale ritrosia?
[Crediti | Link: Corriere Cucina]