A New York c’è chi si fa pagare per fare la fila in pizzeria per conto di altri

La pizzeria Lucali è una delle più in voga di New York. C'è solo un piccolo problema: non accetta prenotazioni. L'unico modo per trovare un tavolo è stare per qualche ora in fila.

A New York c’è chi si fa pagare per fare la fila in pizzeria per conto di altri

La domanda è piuttosto semplice: quanto vale un’ora del vostro tempo? Abbastanza da giustificare pagare un’altra persona perché stia in fila al posto vostro? No? Nemmeno se la fila in questione è per prenotare un tavolo alla pizzeria più famosa di New York?

La pizzeria Lucali accetta solo contanti, non prende prenotazioni ed è notoriamente apprezzata da celebrità come Jay-Z, Beyoncé e Taylor Swift. L’unico modo per assicurarsi un tavolo è affrontare la coda che si allunga per il quartiere di Carroll Gardens. L’unico problema? La durata media dell’attesa in fila è di tre ore.

Quanto si guadagna a fare la fila per conto di altri?

pizza

TaskRabbit è una piattaforma online che cerca di abbinare la manodopera freelance alla domanda locale. Tra i compiti, o le task, più comuni c’è l’aiuto per il trasloco, le pulizie, il montaggio di mobili… E, da qualche mese a questa parte e in particolare nella Grande Mela, anche la richiesta di segnaposto in carne e ossa.

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La pietra dello scandalo, se così vogliamo definirla, è stata un’uscita di Taylor Swift con il suo compagno, Travis Kelce. La coppia, una delle più famose nel mondo a stelle e strisce, ha scelto proprio Lucali per la cena e documentato il tutto – comì+ ormai prassi – sulla vetrina dei social.

Da allora le richieste su TaskRabbit di individui disposti ad affrontare la coda per conto di altri sono cresciute del 30%. “La richesta più popolare che ricevo è quella di fare la fila per un tavolo da Lucali”, ha spiegato a tal proposito un Tasker di nome Tanya B ai microfoni del New York Post. La nostra protagonista si fa pagare venti dollari l’ora, e la durata media del lavoro è di tre ore. E Tanya, badate bene, non è l’unica.

“Sono stato assunto più e più volte per aspettare lì” ha spiegato un altro Tasker, Collins B, che ha confermato la durata media del lavoro: tre ore, minuto più o minuto meno. Il Post ha anche contattato chi sta dall’altra parte della cornetta (o dell’app): Lesa Raab, che lavora nel mondo della pubblicità, ha spiegato di avere assunto un Tasker per sessantacinque dollari.

Raab aveva provato ad affrontare la fila da sé, ma aveva fallito. “Avevo però notato che molte persone lì in coda erano pagate da altri”, ha spiegato. “È la strategia migliore. Ho fatto una buona recensione al Tasker che ha aspettato per me, così che possa trovare altri nuovi clienti”.