Che l’erotismo e il mondo della cucina, da intendere in senso lato, abbiano più di un punto in comune dovrebbe ormai essere un fatto assodato. Entrambi, tanto per fare un esempio, si occupano di titillare i nostri sensi, l’appetito in primis; e in entrambi i contesti – tanto a tavola quanto a letto, tanto per intenderci – reagire dicendo “che schifo” è, per usare un eufemismo, grossolanamente inopportuno: anche valutando tutto questo, però, ci viene da chiederci se, superato un certo limite, la qualità del cibo rimanga grandezza secondaria rispetto alla “confezione”; e dove dovremmo piazzare tale limite. Questa l’impalcatura contestuale in cui bisogna parlare di Voglia, il cosiddetto “primo ristorante erotico d’Italia”, incastonato in quel di Porta Venezia, Milano.
Il nucleo tematico proposto dagli imprenditori Claudia Mangano e Stefano Vaccaro è piuttosto eloquente: creare “un’ode all’eleganza e alla sensualità, dove ogni dettaglio è pensato per stimolare i sensi ed incantare l’anima”. Come spiegato dai colleghi di Milano Today, questa visione è evidente tanto dall’aspetto del locale – ottone, ampio uso di velluto rosso e rosa, sculture erotiche, piatti decorati con posizioni del kamasutra, illuminazione soffusa a veicolare un’idea di intimità – quanto dai suoi stessi piatti.
Voglia a Milano: menu, intrattenimento e altri dettagli
Piatti che, è bene notarlo, a loro volta non lasciano spazio all’immaginazione – fin dal loro stesso nome, a dire il vero. Qualche esempio? C’è il Threesome, tripletta di astice, pan brioche e pico de gallo; l’ancora più eloquente Saltami Addosso, con cui si intende riso al salto con gambero rosso, lime e gel al Campari; e ancora il Gag on it, linguina con caviale, burro e foglia d’oro venduta al prezzo di cento euro.
I nomi fantasiosi, se così vogliamo definirli, non finiscono certo qui – tra i secondi abbiamo l’Octopussy e il Pescion; e poi nella selezione di dolci ecco fare capolino il Vieni per me, il Tiramelosu, La mela del peccato e l’Icedick, il gelato a forma fallica che, permetteteci di dire, a questo punto comincia a sapere un poco di già visto.
Non manca, infine, una parte che potremmo chiamare più “interattiva”: dalla sala privata con tavolo da gioco alla cosiddetta Secret Room, il cui accesso è esclusivamente ad appannaggio di coloro che riescono a indovinare la combinazione del lucchetto; fino alle performance live che trasformano la cena in una esperienza più coinvolgente, per così dire, come Rétro Burlesque, Old Circus, danzatrici del fuoco e spettacoli con i serpenti. Quelli squamati, badate bene.
“Per coloro che non si accontentano di una destinazione gastronomica ma cercano un’esperienza sensoriale completa” si legge in una nota stampa, “Voglia è il place to be a Milano”. Una domanda sorge spontanea: ma l’accostare il cibo al sesso aiuta a venderlo? Sapete, un po’ come le ragazze in tutina sexy a Cibus.