A Milano apre il primo ristorante italiano di Louis Vuitton, la firma è a tre stelle Michelin

Il primo ristorante italiano Louis Vuitton aprirà a Milano, al civico 2 di via Montenapoleone: diamo un'occhiata a tutti i dettagli - compreso chi guiderà la cucina.

A Milano apre il primo ristorante italiano di Louis Vuitton, la firma è a tre stelle Michelin

Louis Vuitton ha scelto Milano per aprire il suo primo ristorante italiano: meta azzeccata, diranno gli appassionati di moda; forse anche un poco scontata, potrebbero aggiungere i più cinici. Spazio alle coordinate spazio temporali, dunque: il ristorante andrà a sorgere in un edificio storico incastonato nella centralissima via Montenapoleone, ma soprattutto nascerà sotto una buona stella. Anzi, tre.

A reggere le redini della cucina, stando a quanto lasciato trapelare fino a ora, ci sarà infatti la famiglia Cerea, nota anche e soprattutto per il ristorante tre stelle Michelin Da Vittorio, in provincia di Bergamo, e che appena un annetto fa aveva di fatto ventilato la possibilità di una nuova apertura, più informale. Ora la mano tesa da Louis Vuitton, per dare un respiro più nostrano a un progetto che promette di essere marcatamente internazionale: diamo un’occhiata ai dettagli, dunque.

Tutti i dettagli sull’apertura del primo ristorante italiano di LV

fratelli cerea

La missione è più che eloquente: diventare “uno dei locali più belli del mondo”, come ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Vuitton, l’italiano Pietro Beccari, ai colleghi de Il Sole 24 Ore. Il luogo l’abbiamo già accennato (civico numero 2 di via Montenapoleone, per l’appunto, presso il Palazzetto Taverna Radice Fossati): ma la data?

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Ecco, quella purtroppo è ancora avvolta nel riserbo. Su La Repubblica si scrive che il taglio del nastro è di fatto atteso per il 2025, e che i lavori di restauro presso la location scelta sono animati già da mesi; ma a onore del vero è corretto sottolineare che, a oggi, non ci sono informazioni precise circa una particolare data di apertura.

Resta, questa sì, la promessa di volere fare le cose in grande; di volere creare una “cittadella” del lusso, per così dire. Accanto al ristorante, infatti, il Palazzetto accoglierà anche marchi come Bulgari, Tiffany e lo stesso Louis Vuitton (tutti parte del portafoglio del gruppo LVMH, per l’appunto); mentre il progetto prevede anche l’apertura di un caffè nella corte che si affaccia su Montenapoleone.