A Lampedusa hanno pescato una triglia del Mar Rosso

La triglia del Mar Rosso è presente nel Mediterraneo dal 2012: il ritrovamento a Lampedusa, però, è il primo in acque italiane.

A Lampedusa hanno pescato una triglia del Mar Rosso

La presenza della Parupeneus forsskali nel Mar Mediterraneo fu confermata nell’ormai lontano 2012, al largo delle coste del Libano. Trattasi, per gli amici, della triglia del Mar Rosso: pesce alieno, come suggerisce il nome.

Prima bandierina in Libano più di dieci anni fa, dicevamo. Qualche anno più tardi, nel 2016, a nostra protagonista riuscì invece a espandersi nel Bacino del Levante fino a raggiungere le acque della Tunisia. Ora il terzo capitolo, pescato a Lampedusa: il primo ritrovamento in assoluto nei mari italiani.

L’impatto della triglia del Mar Rosso?

triglia mar rosso

Tracciare un parallelo con il granchio blu, altra notoria specie aliena che una manciata di mesi fa vinse per settimane intere l’alloro di tutte le cronache, può essere automatico ma anche frettoloso. Il crostaceo in blu si è riempito la pancia di vongole, cozze e ostriche, e con il tempo è addirittura finito sulle pizze di Gino Sorbillo o nelle ricette di Alessandro Borghese. Il caso della triglia – dita incrociate! – dovrebbe essere diverso.

No: se un pesce su tre viene pescato senza motivo, la soluzione non è surgelarlo No: se un pesce su tre viene pescato senza motivo, la soluzione non è surgelarlo

Partiamo con qualche norma operativa: la triglia del Mar Rosso può abitare fondi rocciosi o mobili, è in grado di raggiungere i 30 cm di lunghezza e viene sfruttata commercialmente nei luoghi di origine e anche nelle acque cipriote, dove di fatto si è già insediata con successo. 

Al momento la comunità scientifica non ha ancora riconosciuto impatti della specie nelle località invase, ma ipotizza la naturale competizione per lo spazio e le risorse con le triglie native. Al momento della cattura i pescatori di Lampedusa hanno facilmente notato le differenze con le altre triglie catturate e hanno rovveduto a congelarlo per consegnarlo ai ricercatori dell’Ispra di Palermo.

La triglia del Mar Rosso si distingue per una banda scura longitudinale nella parte superiore del corpo e da una macchia scura in prossimità della coda: l’appello dei ricercatori Ispra è di segnalare le catture e le osservazioni di organismi inusuali e, quando possibile, a conservare gli esemplari.