C’è chi si trastulla con i boschi verticali e chi piazza i vigneti sui tetti degli aeroporti, che d’altro canto da queste parti – un po’ in tutto lo Stivale, a dire il vero, ma anche e soprattutto in Toscana e a Firenze in particolare – il vino è una questione importante. Chiaro, ci permettiamo il lusso del condizionale: a oggi, tutto quello che abbiamo tra le mani è il progetto di restyling dell’aeroporto Amerigo Vespucci firmato dallo studio di architettura Rafael Vinoly, che per l’appunto propone di piazzare un vigneto sul tetto della struttura.
L’idea, i nostri lettori più attenti l’avranno già certamente intuito, è quella di sottolineare (in maniera più che eloquente, se possiamo dire la nostra) il noto legame tra la Toscana e il vino: numeri alla mano, il nuovo terminal dell’Amerigo Vespucci di Firenze dovrebbe svilupparsi per 50 mila metri quadrati di superficie e dovrebbe ospitare un vigneto di circa sette ettari sul tetto, con trentotto filari ordinati. Bella idea, dunque: ma poi che si vuole fare, con ‘sto vigneto?
Chiamatelo biglietto da visita, se vi va
Che razza di domanda – quello che si fa con ogni vigneto che si rispetti: del vino, naturalmente. Stando a quanto lasciato trapelare fino a ora, un importante produttore locale si occuperà della manutenzione del vigneto e della raccolta dei suoi grappoli, con i quali si andrà a produrre il vino dell’aeroporto. Vino dall’aeroporto, già, in tutto e per tutto: il processo di invecchiamento dovrebbe svolgersi nelle apposite cantine sotterranee, e una volta ultimato verrà messo in vendita proprio all’interno della struttura.
Si tratta di un progetto che, al di là del suo evidente valore simbolico, brilla anche e soprattutto per ambizione: il mantenimento di un vigneto sul tetto di un aeroporto comporterà obbligatoriamente il doversi confrontare con il problema dell’irrigazione o, forse più banalmente, della coltivazione delle stesse viti; ed è ovvio che si dovrà tenere conto delle problematiche legate a questa particolarissima location – il passaggio degli aerei e il forte vento, giusto per nominare le più immediate.
Il vigneto dell’aeroporto di Firenze dovrebbe essere realizzato in modo da avere il suo punto di massima altitudine in prossimità delle piste, per poi curvare in maniera progressiva man mano che ci si avvicina alla parte periferica dello scalo. Oltre alle problematiche spiegate nelle righe precedenti pare che gli ostacoli più importanti, in termini più prettamente realizzativi, riguarderebbero la distribuzione del peso del campo e la creazione di un sistema di drenaggio.