A Cuba si rischia di rimanere senza pane

Manca la farina, e i continui blackout non aiutano: Cuba rischia di rimanere senza pane.

A Cuba si rischia di rimanere senza pane

Il pane – il re della tavola, nella sua semplicità; tant’è che metaforicamente appare per indicare il frutto del lavoro, il cibo tutto e addirittura la sua mancanza. “Non c’è il pane in tavola”: un’espressione che, nel caso di Cuba, rischia di manifestarsi in maniera dolorosamente concreta. A lanciare l’allarme sono le stesse autorità governative: il ministro dell’Industria alimentare cubano ha infatti riconosciuto che, a causa della carenza di farina di frumento, non potrà garantire fino alla fine di marzo il pane offerto alla popolazione tramite il libretto di approvvigionamento.

Una dichiarazione che, nella sua eloquenza, può essere tradotta proprio come accennato in apertura di articolo: a Cuba si rischia di non poter mettere il pane in tavola. Ma diamo un’occhiata a cause ed effetti: cos’è andato storto?

Un’occhiata alla situazione di Cuba

pane

Cominciamo con il definire il contesto: Cuba sta attualmente affrontando una grave recessione economica, esacerbata dalle sanzioni a stelle e strisce e, in tempi più recenti, dall’imperversare della pandemia da Covid-19. A complicare il mosaico c’è poi il ritorno dei blackout dovuti alla penuria di carburante degli ultimi due mesi: i rapporti più recenti dell’azienda statale Unión Eléctrica (Une) stimano che nella giornata di domenica 25 febbraio si siano verificate interruzioni di energia simultanee in poco meno di un terzo dell’isola (il 32%, a essere ben precisi) in concomitanza con le ore pomeridiane e serali, che naturalmente coincidono con le fasce di maggiore consumo.

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Per avere una lettura ancora più precisa dell’attuale crisi cubana è bene notare che Cuba importa circa l’80% dei prodotti che consuma; e che nel corso degli ultimi anni ha stretto accordi con alcuni paesi alleati – come la Russia – per garantire il flusso in import di farina di frumento, ingrediente necessario alla produzione di pane. Numeri alla mano, stando a quanto riportato da Cubadebate, l’isola necessita di 20mila tonnellate al mese solo per produrre il pane per il paniere familiare regolamentato.

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Cuba possiede cinque mulini per la lavorazione del grano – tre all’Avana, uno a Santiago de Cuba (est) e un altro a Cienfuegos (sud-est) -, di cui, però, solamente uno è attualmente in funzione con una produzione giornaliera di appena 250 tonnellate di farina. I numeri, in altre parole, parlano chiaro: a Cuba si rischia di rimanere senza pane.

Zaily Pérez Hernández, direttore commerciale dell’Empresa de Molineria, l’azienda statale produttrice di semole, è stato chiaro nelle sue dichiarazioni: “Nei prossimi giorni la produzione del pane sarà gravemente colpita in ogni territorio, a causa dell’instabilità nell’approvvigionamento delle materie prime”.