Ah, l’amore ai tempi delle mucche. A quanto pare il guerriero Masai che si è perdutamente innamorato di Malia Obama, la figlia di Barack Obama e che aveva proposto 500 mucche per poterla sposare, adesso torna alla carica. Al grido di “In amore mai arrendersi”, ecco che adesso le ha scritto anche una lettera d’amore, organizzando pure una festa di compleanno in onore di Malia. Festa a cui la ragazza non parteciperà in quanto Malia non vi parteciperà (diciamo che la famiglia Obama sta saggiamente ignorano il caparbio spasimante).
Mucche, lettere d’amore e feste per conquistare la figlia di Barack Obama
Tutto inizia nel 2008 quando un guerriero Masai vede in tv Malia insieme al padre durante la campagna presidenziale e si innamora perdutamente di lei. Un po’ discutibile, la cosa, essendo che Malia aveva all’epoca solamente 10 anni, ma secondo il guerriero, orfano, la sua infatuazione risale a quel momento.
Tuttavia è solo nel 2015 che decide di dichiararsi, a modo suo, ovviamente, cioè offrendo 500 mucche a Barack Obama per poter sposare la figlia. Ovviamente la famiglia Obama ignorò del tutto l’offerta, anche se tutta Kishau si offrì di aiutare il giovane a pagare il prezzo della sposa. Il ragazzo, infatti, aveva dichiarato di amarla tantissimo, così tanto da non riuscire a dormire la notte. Per questo motivo, seguendo la tradizione africana, aveva offerto 500 mucche per poter sposare Malia, vendendo anche tutta la sua terra per poterci riuscire.
Neanche a dirlo gli Obama tennero un basso profilo, ignorando l’insistente pretendente. Che, però, a quanto pare non è mai desistito dal suo amore per la figlia dell’ex presidente. E adesso, in occasione del 24esimo compleanno di Malia, ha nuovamente rinnovato le sue promesse d’amore, mandandole una lettera e organizzando una festa di compleanno.
Nella lettera il ragazzo esordisce citando un vecchio detto Masai, “Il vecchio pessimista si concentra sul numero che cresce, il vecchio ottimista sulle crescenti benedizioni”. Prosegue poi augurando un felice compleanno alla “più straordinaria e adorabile donna del mondo, Malia Obama”.
Per cercare di convincere la ragazza a sposarlo, il guerriero le anticipa quella che sarà la loro vita coniugale insieme, parlando di “un’unione travolgente sotto la splendida acacia della grande savana Masai” (fra insetti e leoni, ma questo lo aggiungiamo noi che abbiamo la sensibilità romantica di un macigno), mentre “il sole splende luminoso sulle nostre adorabili mandrie al pascolo” (oltre a insetti, leoni e insolazioni, pure un po’ di quel romanticissimo effluvio che segue inevitabilmente una mandria di animali) e “al tramonto torniamo al nostro prominente Manyatta, il castello delle pinture dove il nostro amore e la nostra intesa diventano inevitabili” (manyatta, insediamento tipico del popolo Masai caratterizzato da un recinto comune).
Come se insetti, leoni e scottature solari non fossero abbastanza, ecco che il guerriero ha anche organizzato una festa di compleanno per Malia nella città di Narok, invitando amici e famigliari che potranno ascoltare i migliori musicisti della città. Il tutto ignorando volutamente il fatto che, ovviamente, Malia non sarà presente a tale festa perché tutto tace da anni da parte della famiglia Obama. Chissà cosa ne pensa in realtà Barack Obama di questa sorta di stalkeraggio ammantato di romanticismo?