D’un tratto, ieri, a Barcellona sono atterrati i Fantastici Cinque.
The Fab Five.
I Fantastici Cinque hanno un sacco di super poteri: volano più di Superman, dominano il fuoco come l’Uomo Torcia, fatturano più di Tony Stark, si fanno capire in tutte le lingue, governano l’azoto liquido come Mr Freeze e non hanno paura dei pipistrelli.
Al limite se li mangiano.
The Fab Five si chiamano Ferran, René, Joan, David e Massimo. E di cognome fanno Adrià, Redzepi, Roca, Humm e Bottura. Hanno tutti vinto la classifica Fifty Best – Adrià 5 volte, Redzepi 4 – e ieri il premio li ha portati a Barcellona in Spagna per festeggiare i quindici anni di vita.
Vederli tutti assieme stile Avengers fa un certo effetto. Ma questo non toglie lucidità. E dunque mi sento di proporvene una fenomenologia sintetica, utile se un giorno vorrete anche voi entrare nei Fantastici Cinque.
Iron Chef
Ferran Adrià è il Tony Stark della situazione. Leader naturale, voce tonante, idee visionarie incomprensibili a noi miseri mortali.
Là dove c’era El Bulli sta per costruire le sue Stark Industries, e il progetto sembra quello della sede della Spectre. Il suo obiettivo? Difentare patrone ti monto. Cazzutissimo.
Toy Boy
Sexy, bello, sornione, con il sorriso Durbans. René Redzepi è fico da morire, lo sa e si presenta in maglietta e infradito: “sono appena arrivato dal Brasile, ragazzi”.
La sua compagna sembra Tilda Swinton, la sua parola d’ordine è “selvaggio”. Massima performance nelle foreste.
Big Bro
Chi è stato a El Celler sa che il logo è una R con tre gambe. R come Roca, tre come i fratelli. Joan è Big Bro, tipo La Cosa ma con meno problemi di epidermide.
Serio più del professor Xavier degli X Man, Big Bro ha la solidità di un edile. Personalmente, non vorrei vederlo arrabbiato.
Super Humman
Amico intimo di Spiderman –vivono nella stessa città– Daniel Humn condivide con Peter Parker l’amore per i grattacieli ma non la passione per per i costumi sgargianti.
Cheto come una bistecca di kobe, da Letterman non sarebbe salito in piedi sulla poltrona a gridare. Infatti il suo super potere è mandare avanti il director, Will Guidara, come nel loro ristorante: Eleven Park Madison.
Skinny Chef
Ultimo ma non ultimo il nostro eroe, Capitan Italia, quello con lo scudo tricolore: Massimo Bottura. Plastico come l’uomo gomma, veloce come Flash, SuperMaxEroe usa tutti i superpoteri tipici di chi da bambino sia caduto in un pentolone di tortellini in brodo: mamma, nonna, Parmigiano, Rinascimento, lasagna.
È il campione del nostro paese, un clone prodotto mischiando il DNA di Pavarotti e Valentino Rossi: dio ce lo preservi.
PS: a Barcellona sono stato invitato da Lavazza che sta per aprire Condividere, il ristorante progettato con Adrià a Torino. Presto vi racconto bene.