Chef Rubio sui social è sempre più scatenato, al punto da mettere perfino in dubbio la busta con il proiettile dentro che avrebbe ricevuto nei giorni scorsi, a mo’ di minaccia, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Con un Tweet rivolto al Vicepresidente del Consiglio, infatti, Gabriele Rubini ha espresso al mondo le sue perplessità. “Quanto te piace fa la vittima eh #FelpaPig?”, ha scritto Rubio su Twitter. “Menestrello degli Interni, così facendo ti rendi ancora più patetico e imbarazzante. Potrai vince alle europee, potrai avecce tutti i soldi che te pare e l’amici più potenti de sto mondo, ma sarai sempre e comunque un bozzo. Tuo #Rubio.
Ahahahah #FelpaPig @matteosalvinimi: e prima ‘a pallottola n’a busta ( pora stella ), po’ e’r cane ( Lazzaro alzati e cammina ), e pure ‘a vecchia… te le stai a gioca’ proprio tutte tutte pe pijà na spicciolata de voti eh? Domani che te’nventi? No no scherzavo oh #NoSpoiler pic.twitter.com/wpX7mrmLrd
— Rubio 🔻 (@rubio_chef) May 22, 2019
Il tutto, corredato di un video selfie in cui spiega i suoi dubbi sulla vicenda:
“A me ‘sta storia che ogni volta che fai una figura di merda nelle piazze t’ariva una busta con un proiettile dentro me puzza de cazzata”, dice Rubio, e noi riportiamo fedelmente con tanto di accento romano. “O almeno, dopo la settima busta che ti arriva con la pallottola facce sape’ le indagini come proseguono, se avete trovato i colpevoli di queste misteriose buste con le pallottole. Insomma: renditi un po’ più credibile”.
Quanto te piace fa la vittima eh #FelpaPig? Menestrello degli interni, così facendo ti rendi ancora più patetico e imbarazzante. Potrai vince alle europee, potrai avecce tutti i soldi che te pare e l’amici più potenti de sto mondo, ma sarai sempre e comunque un bozzo. Tuo #Rubio pic.twitter.com/H3x87sjdo4
— Rubio 🔻 (@rubio_chef) May 21, 2019
E no, caro Rubio, una minaccia per essere credibile non ha necessariamente bisogno di essere supportata da prove. La nostra storia, la nostra storia recente (che spesso tendiamo a dimenticarci troppo facilmente) ha portato il nostro Paese a prendere giustamente sul serio le minacce, e ad attivare nel caso una immediata e coesa solidarietà, a prescindere dalla simpatia o dal colore politico della vittima. Certo, poi le indagini devono appurare chi, cosa e perché, ma fino ad allora è il momento di tacere.
Vuoi un consiglio, Rubio? Torna a cose come lo “Sfotti Salvini”: lì ci avevi fatto ridere, avevi fatto critica rimanendo nel tuo ruolo che – permettici – non è esattamente quello di un fine analista politico. O sbagliamo?