C’è un video che è stato pubblicato su TikTok dall’utente @Chinwiii.730 che è diventato rapidamente virale. Nel video il ragazzo ha registrato una conversazione avuta con un ristoratore che voleva pagarlo con 20 euro in nero per sei ore di lavoro. Da lì è partita la discussione e la richiesta del ragazzo di taggare nel video Matteo Salvini o chiunque altro affinché si possa risolvere il problema dello sfruttamento dei giovani.
Il video da cui apprendiamo che esiste un tariffario anche per il lavoro in nero
Nel video si vede (anzi, si sente visto che il ragazzo non inquadra mai il titolare del ristorante, ma solo se stesso) il ristoratore che vuole dare 20 euro al ragazzo alla fine del turno di lavoro. Al che lui non ci sta e protesta che 20 euro in nero per sei ore di lavoro sono una miseria.
I toni si scaldano, il ragazzo alza leggermente la voce per far valere le sue motivazioni, il ristoratore gli dice di non gridare, ma le proteste continuano: 20 euro per sei ore di lavoro sono 3 euro l’ora, impensabile una retribuzione del genere.
Il titolare prova poi a giustificarsi sostenendo che fosse una prova, ma il ragazzo insiste: anche se fosse stata solamente una prova, doveva comunque essere retribuita in modo giusto. E ricorda al titolare che gli erano stati promessi 50 euro per sei ore di lavoro durante un precedente colloquio (non è ben chiaro se in nero o in regola anche questi).
Il ristoratore tenta l’impossibile sostenendo che per 50 euro in sei ore sarebbe andato lui stesso a fare quel lavoro e propone 30 euro. Ma il ragazzo gli dice di non prenderlo in giro: 4 euro all’ora? Ed è qui che veniamo a sapere che esiste anche un tariffario del lavoro in nero. Il ragazzo, infatti, fa notare al ristoratore che il lavoro in nero viene pagato minimo 8 euro all’ora.
Mentre ci chiediamo dove sia pubblicato questo tariffario ufficioso del lavoro in nero (sul Dark Web probabilmente), ecco che alla fine, fra minacce varie di chiamate alle forze dell’ordine e denunce per averlo fatto lavorare in nero, ecco che il ragazzo esce dal locale con i suoi 50 euro.
Il video si chiude con la richiesta a Matteo Salvini (?) o a chiunque altro di risolvere la situazione dello sfruttamento dei giovani da parte di alcuni datori del posto, ribadendo che lavorare duramente andando continuamente avanti e indietro in mezzo a colleghi che non si ricordano manco del tuo nome e a clienti maleducati e razzisti è un problema che deve essere risolto in qualche modo. Non chiedete a noi il perché dell’appello proprio a Matteo Salvini.
Comunque il ragazzo è stato poi intervistato da Il Fatto Quotidiano a cui ha spiegato che il titolare non gli aveva assolutamente parlato di una prova. Gli accordi erano che avrebbe dovuto lavorare normalmente lì dal lunedì al venerdì. E ha concluso sostenendo che piuttosto che fare il delinquente è obbligato ad accettare un lavoro qualsiasi nell’attesa di poter trovare qualcosa di meglio visto che la madre lo ha cresciuto con dei principi. Ma come dice nel video, se le premesse dei posti di lavoro sono questi, non ci si deve stupire se i giovani sono poi costretti a delinquere o spacciare.
Ecco il video in questione presente su TikTok:
https://www.tiktok.com/@chinwiii_730/video/7280293695373577505?q=chinwii.730&t=1695280816851