Prova d’assaggio: biscotti da colazione Gentilini
Il 1 ottobre 2012 alle 13:54 jade commenta:
Perché qui dentro quando si cita un prodotto “quotidiano” bisogna per forza dire che è meglio quello gastrofico? Cerchiamo di farci piacere anche la semplicità, dai. E’ così seccante essere sempre nerd.
Il 2 ottobre 2012 alle 00:36 Barbara commenta
I Gentilini non sono biscotti, sono Storia. Sono quelli che la nonna comprava all’alimentari, quelli di cui si sente il profumo per chilometri percorrendo la Tiburtina. La fabbrica è un pezzo di vecchia Roma che ancora resiste.
Lost in porchetta: cose buone che si perdono e si trovano traslocando
Il 1 ottobre 2012 alle 22:37 Adriano Aiello commenta:
Trasferirsi ad Arezzo e rimpiangere culinariamente Cremona è un pò come finire nel letto di Emma Stone e mettersi a chattare su skype con Cicchitto.
Assalto alla scuola: pubblicità Mc Donald’s nel libro delle medie
Il 3 ottobre 2012 alle 13:33 dink commenta:
Anche in pasticceria, volendo, non si assumono calorie in esubero, basta pigliare un caffè e ignorare i maritozzi con la panna che ti fanno “prendimi prendimi”.
Chilometro zero, chilometro d’oro
Il 3 ottobre 2012 alle 17:54 dink commenta:
Sul km zero: se è meglio fidarsi del contadino dall’altra parte del mondo e di merce che ha viaggiato per porti, aerei, ferrovie ed autostrade passando per decine di mani, non so proprio: con chi me la prendo se mi ammalo?
Alemanno: no al bivacco e al panino romano
Il 4 ottobre 2012 alle 12:29 Colon Irritato commenta:
Ma un’ordinanza per vietare di magnare come porci nei palazzi del potere no?
Il 4 ottobre 2012 alle 12:01 Paolo commenta:
Non mi piace il ragionamento “maaltrista”. Abbiamo avuto il “maanchismo”, potremmo risparmiarci il “maaltrismo”? E’ talmente brutto ragionare così, anche quell’eroe che ha bucato le gomme dell’auto di un disabile, ha frignato “Ma altri fanno peggio di me”.
Il 4 ottobre 2012 alle 23:28 Titty commenta:
La Roma aveva vinto lo scudetto, tra piazza Bologna e Tiburtina i romani avevano bloccato una strada al traffico, l’avevano riempita di tavoli da giardino e tanto cibo e vino. Bambini, anziani, passanti, tutti lì a mangiare insieme. Non ho mai visto Roma più bella.
Femminismo alla vaccinara: Antonella Clerici come Lady Gaga, mica Nicole Minetti
Il 2 ottobre 2012 alle 13:15 laura a. commenta:
Lady Gaga invece che snaturarsi per il Canone Unico della visibilità mediatica ha deciso di influenzarlo. Così potrebbe aiutare molte ragazzine a migliorare il rapporto con la loro immagine corporea, problema di cui in altri paesi si occupano i governi con i loro ministeri per la gioventù.
Il 2 ottobre 2012 alle 13:49 emidio mansi commenta:
Se esiste il sogno di un mondo senza Minetti di tutti i tipi, occorre ignorarle, non dare risalto a cosa fanno, giustificando chi investe sulla loro visibilità. Lady Gaga aveva, in maniera cosciente ed intelligente, evitato di nominare marchio e persona.