Euro2012: ancora una prova che McDonald’s, sotto sotto, è il diavolo
Il 30 giugno 2012 alle 13:52 Chiara Centamori commenta:
I bambini si abituano a sapori standardizzati che faticano a ritrovare nel cibo di tutti i giorni e, spesso, non apprezzano cose buone ma meno saporite (meno salate, meno formaggiose, meno ketchuppate, ecc.). Se devo farmi del male scelgo la nostra cucina che di porcate ne offre in quantità.
Il 1 luglio 2012 alle 19:09 Gio commenta:
Che differenza c’é tra il calciatore che tiene per mano un bambino e la campionessa di atletica che rifila il Kinder a sua figlia?
Il 1 luglio 2012 alle 20:43 mafi commenta:
Io sono contraria a qualsiasi demonizzazione. C’è anche chi evita i sofficini o i bastoncini ma non ha problemi a cucinare ai bambini lasagne, paste con la salsiccia o tortellini con la panna o il mascarpone e tanti fritti. Sempre la fiera del grasso è.
Eataly Roma vs. Whole Foods Market. Come riconoscere la spesa migliore
Il 4 luglio 2012 alle 13:28 dink commenta:
Il “nutritional divide” lo creano soprattutto quei cibi massificati di poco costo e di ancor meno valore, mentre iniziative come Eataly o i presidi Slowfood creano una cultura gastronomica che consente di avere gli strumenti congnitivi e sensoriali per distinguere e giudicare correttamenente la qualità di cibi e bevande a prescindere da brand e certificazioni.
Roma più bella di Parigi: la frecciatina di Hollande ha riaperto la partita. Giochiamola a tavola
Il 2 luglio 2012 alle 22:18 Marcellagiorgio commenta:
Prendiamoci il meglio di entrambi punto e basta! Il gorgonzola, la mozzarella di bufala, il radicchio tardivo di Treviso i francesi li utilizzano in mille ricette pagandoli prezzi proibitivi. Perchè privarci di una burrosa delizia francese? A tavola come nella vita perde chi limita i propri orizzonti.
Ma come, la Torta Pistocchi alla Coop? Non è una qualunque Coop, è l’Unicoop di Firenze
Il 4 luglio 2012 alle 13:20 Claudio Pistocchi commenta:
Tutto ebbe inizio 22 anni or sono. Facevamo poche centinaia di pezzi. Oggi produciamo circa 80mila torte all’anno, di vari gusti e formati. Cosa è cambiato? Nulla di significativo per la qualità… anzi! Massimo rispetto per la ricetta, massima attenzione agli ingredienti, zero compromessi. Fino a che riuscirò a tenere fede a queste mie convinzioni sarò un bravo artigiano che fa anche numeri.
Il 4 luglio 2012 alle 14:31 dink commenta:
Noto una certa schizofrenia in post e commenti: si fa ironia sul gastrofighettismo del km 0 e del biologico e ogni critica sui prodotti di massa viene bollata come elitaria, dall’altro quando una GDO o imprenditore alla Farinetti apre spazi per distribuire prodotti di qualità che potrebbero avere anche effetti positivi per economie di scala sui prezzi ecco fioccare critiche, come se i cibi di qualità debbano usufruire soltanto di piccoli canali di distribuzione elitari.
Ricordando Ermanno Nuonno d’Agnone
Il 1 luglio 2012 alle 13:13 jade commenta:
Senza retorica, ricordiamoci l’importanza della gentilezza anche solo in uno commento. Troppo spesso la dimentichiamo.
Il 3 luglio 2012 alle 17:41 Oscaruzzo commenta:
Se io dessi a qualcuno un fagiolo secco me lo tirerebbe in testa. Se René Redzepi mettesse lo stesso fagiolo su un piatto enorme e dicesse che l’essenzialità dell’ingrediente è una metafora della solitudine dell’uomo perso nella Tundra del Salcazzo, troverebbe qualcuno pronto a sborsare 500 euro.
Il 6 luglio 2012 alle 09:21 Simone e Zeta commenta:
In Italia abbiamo troppe regole e poche sanzioni, non esiste il senso civico necessario che fa inchiodare l’auto della pattuglia dei Vigili di turno per fare un bel verbale al ristorante in questione. Milano è una città strana. Se lasci l’auto sulle strisce pedonali te la fanno brillare, poi per interi viali le auto sono parcheggiate sui marciapiedi, alle volte completamente.