Lunedì 17 settembre, con Emilia Romagna, Liguria, Calabria, Abruzzo, Puglia, Sardegna, Basilicata torna a pieno regime in tutta Italia la scuola. E con la scuola le mense scolastiche. E con le mense scolastiche l’esercito di mamme che, preoccupate da caro-libri e sovraffollamento delle classi, vuole ribellarsi a maestre e responsabili della refezione scolastica, persino ai bidelli, si chiamano ancora così, giusto?
Io le sento — A mio figlio non piace il minestrone, il polpettone non lo vuole neanche a casa, quando c’è il pesce devo andarlo a prendere che proprio non me lo mangia…
Travolgono i figli con una tempesta di raccomandazioni ma spesso li lasciano pasteggiare a cocacola, nutrirsi a merendine e caramelle gommose, patatine fritte e maionese.
Le stesse madri che contestano il costo-pranzo, sovente ridotto all’osso, ma si mostrano indulgenti verso l’Happy Meal, le pizze surgelate e i gelati cofezionati. Con l’abitudine mentale, però, supportate alle nonne/hooligan, di stare col fucile spianato sui pasti della mensa scolastica, una combinazione di cibi sana ed equilibrata, in ogni caso studiata e controllata.
In questa esplosione di obblighi, condanne e consigli contraddittori che sta per ricominciare, voi da che parte state? Scuola? Bambini? Lamento a prescindere?
E cosa dite del costo medio di un pasto scolastico che va dai 4 ai 7 euro a seconda delle regioni?
Soprattutto, alla parola mensa scolastica il ricordo torna immediatamente a quella volta che…
[Crediti | Immagine: Panorama]