Comunque lo consideriate — avanguardismo, sperimentazione o provocazione terra-terra (ops) – è assodato che il trend entomofago (mangiare insetti, insomma) sia in crescita tra gli chef del pianeta. Oi, siam mica qui a parlare di formiche nello yogurt, direbbe Bersani, una volta tanto l’insetto gourmet non ci interessa.
Piuttosto vogliamo enunciare un concetto sgangherato ma solo in apparenza, e discuterne con voi: l’insetto nei nostri piatti quotidiani in un futuro sempre più ravvicinato. Nessuno vuole pazzescamente rimpiazzare l’imbottitura del panino consolatorio, passando da un solido salume alla salsa di lombrichi ravvivata da croccanti coscette di cavalletta, ma il conto alla rovescia della Fao, le Nazioni Unite del cibo, non lascia dubbi: gli insetti sono il futuro dell’alimentazione planetaria.
L’allevamento industriale implica consumi di acqua e suolo ormai insostenibili, non è una novità, oltre a generare buona parte delle emissioni di gas serra. Allevare mille scarafaggi invece di mille mucche è più economico e ambientalmente sostenibile, in effetti. Discorsi pragmatici anziché sgangherati.
Abbiamo anche l’esempio pratico, si chiama Li Jinsui, imprenditore, cinese, 45 anni, fermamente convinto che gli insetti siano il futuro. Tra altre prelibatezze, la sua azienda, Yunnan Insect Biotechnologies, produce larve essiccate e polvere di proteine da scheletro di insetto (specializzazione: mosche – non vi è già venuta fame?). La Yunnan consegna 150 chili di larva della mosca ogni giorno, ma Li Jinsui confida di arrivare a 10 tonnellate già nel 2015.
Del resto, dicono tutti, i nostri pregiudizi da europei benestanti sono una contraddizione in termini, e allora i molluschi, i crostacei, gli anfibi? In altri mondi gli insetti sono una abitudine alimentare per migliaia di persone altroché tabù, e i nutrizionisti elogiano le ottime proprietà nutritive.
Non sono a corto di argomenti pro-insetti, ma ho parlato fin troppo, ora parola a voi: insetti mai e poi mai, insetti perchè no, insetti forse, un giorno?
[Crediti | Link: Fao, Italia Oggi. Immagini: Totally Cool Pix]