“A Carnevale ogni scherzo vale”, dicevano i simpaticoni all’uscita di scuola riempendoti di farina o magari schiumando l’innocua vecchietta che passava di lì. Mi sono tornati in mente leggendo l’altro giorno su Facebook lo svalvolamento sfogo di Andrea Alfieri, chef del ristorante milanese Sempione 42, vittima di uno scherzo misterioso.
Martedì mi chiama un personaggio e prenota un tavolo per 8 persone di Avellino, dicendomi che sono un pò strani. Arrivano dei cafoni senza senso […] urlano “CAMERIEREEE” […] chiedono un’insalata di mare, non vogliono il culatello ma il prosciutto […] all’uscita dei piatti due a turno stanno in bagno per 17 minuti […] chiedono il conto dopo il secondo […] uno si alza e prende la boccia di grappa dalla vetrinetta […] insomma il delirio, li avrei cacciati a calci. Adesso mi arriva una email del personaggio che me li ha mandati.
Segue il testo della mail di Andrea Guolo, direttore de Il Mangione.
Quel tavolo da otto era composto da persone apparentemente strane ma in realtà, stretti collaboratori di una delle tre principali guide nazionali. Si tratta di una nuova idea di approccio ai locali, vogliono mettere in difficoltà il ristoratore per vedere come se la cava in quella situazione. Per questo chiedono i fuoricarta, disturbano il cliente, chiedono piatti diversi. Ebbene, alla fine me li hai fatti aspettare un sacco di tempo. Peccato, era una buona occasione.
Lo chef Andrea Alfieri dà fuori di matto.
DATEMI IL VOSTRO PARERE PERCHE’ SONO TALMENTE INCAZZATO CHE SE MI TROVASSI DAVANTI QUELLE PERSONE GLI CAMBIAREI I CONNOTATI E 118KG SE SI INCAZZANO FANNO MALE.
Ma il direttore del Mangione ha una fantasia galoppante.
La cucina è spettacolarizzazione e quindi tu da chef con qualche ambizione devi essere messo alla prova. C’era una telecamera nascosta che ha ripreso tutto, si tratta di un episodio per un format televisivo che andrà in onda il prossimo autunno, probabilmente su Italia 1 (anche se in Mediaset non hanno ancora deciso, potrebbero passarlo su Rete4 qualora fosse definitivo il passaggio su satellite). Alla fine della trasmissione, al di là del lato comico, il ristoratore subirà un vero e proprio processo in diretta.
Dopo qualche ora il mistero si dirada. La storia del nuovo approccio ai locali da parte delle guide è falsa. Falso anche il reality televisivo. E’ tutto uno scherzo architettato da Guolo, il faceto direttore del sito, ai danni dello chef. Che non la prende benissimo, sostenuto da alcuni colleghi.
Per i non addetti ai lavori: se ci fosse stato in sala un ispettore della guida Michelin o di qualsiasi altra guida seria, che figura ci avrebbe fatto? Avete idea delle conseguenze (anche economiche)?
Uno scherzo pesante, noi stessi abbiamo letto stralunati. Dev’essere un’altra usanza della Nuova Critica Gastronomica. L’anonimato è un falso problema. I blogger esaminano in fretta i ristoranti senza dire se hanno pagato il conto, a volte. Gli chef criticano i critici. I critici si prendono pesantemente gioco di loro.
Ma detto tra noi, tu, caro il mio piccolo lettore, cosa pensi di questa nuova usanza, e se fossi stato al posto del corpulento chef, come l’avresti presa?