A me il ristorante Pappacarbone era piaciuto da morire. Tutto eh: il cosa, il come e il dove. Avevo trovato che questa nota nuova-vecchia nei suoi piatti provocasse coinvolgimento, emozione, gioia. Poi c’è stato il siparietto televisivo di Rocco Iannone – chef de cuisine di Pappacarbone – a Striscia di cui si è ampiamente parlato, e la metà del mio cervello dedicata alle esperienze sensoriali era entrata in sciopero. Però da Pappacarbone si sta benissimo, non c’è dubbio alcuno. Oggi mi accorgo che nel suo blog, il giornalista Paolo Marchi cita la recenza del popolare critico Edardo Raspelli, sul locale di Cava de’ Tirreni: un commento tutto sommato positivo, anche se il 15/20 appare scarsino, almeno nella mia personalissima classifica del benessere. Ad ogni modo, in fondo alla recensione, Raspelli profetizza un luminoso futuro a… ROSARIO SARNO.
Allora anche noi ci facciamo una domanda: machicazz’è Rosario Sarno, visto che il protagonista della cucina di Pappacarbone a me, al ben più autorevole Marchi e ad un altro paio di decine di milioni di italiani parrebbe essere Rocco Iannone? Voi avete qualche idea?