Stamattina, dopo aver letto su Twitter la risposta di Dario Franceschini alle carinerie distribuite ieri del ministro Bunetta (“questa élite di merda”, “la sinistra vada a morire ammazzata”) stavo per credere in un Essere Supremo. Tecnologico, reattivo, spiritoso. Vuoi vedere che Dario il segretario ha già digerito il distacco da Bersani nei voti dei circoli PD?
Più tardi però, lo spettro dell’inconsistenza di Franceschini spesso agitato dall’infido D’Alema, è ricomparso. Come già per le bottiglie di vino tenute in verticale nella libreria, il ristorante romano scelto per il pranzo a base di carbonara con Antonio Di Pietro, sorprende per banalità. A cominciare dal rosa salmone delle tovaglie e dalla sfilata di bicchieri in attesa di avventori.
Per inciso, qualche romano ha riconosciuto il ristorante?
[Immagini: Repubblica.it]