La tentazione di allargare le braccia , la faccia al vento e le lacrime agli occhi, è tanta. Manca Kate Winslet, e, a dire il vero, io nemmeno lontanamente posso paragonarmi a Leonardo Di Caprio. Il nuovo pontile al Lido di Camaiore (Lucca) fa di questi scherzi, specie in un pomeriggio burrascoso, carico di sole e nuvole nere, di onde e di vento. Ti gira la testa a respirare il mare d’inverno. Il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla tv. E verso l’interno qualche nuvola dal cielo che si butta giù. Sulla vetrata del Pontile Caffè le ombre, nel controluce del tramonto, sembrano personaggi di un film in cinemascope, qualcuno scappa via di bolìna a riguadagnare la riva dopo essere arrivato ad una specie di finisterre, altri si soffermano a guardare i surfisti che, lì sotto, aspettano faticosamente l’onda propizia.
Stanche parabole di vecchi gabbiani e io che rimango qui solo a cercare un caffè.
Il caffè, anzi il marocchino, è buonissimo, scuro di crema, striato di cacao, in tazzine senza manico, piccoli vasetti da pianta grassa. Una minuscola boule anni cinquanta piena di frutta disidratata, canditi, uvetta e pistacchi, due amaretti di Sassello e cioccolatini speziati, ci riscaldano, prendendoci per la gola, in un pomeriggio che sembrava come tutti gli altri. Capita, di restare sorpresi.
Inverno, anche nelle foto di un impermeabile giallo abbandonato e di una piccola conchiglia su uno scontrino. Alzate le vele, torniamo al Lido, vagheggiando bollicine in un primaverile mattino assolato o nella friccicosa sera d’estate, a toccare l’orizzonte con un dito.
Mare mare, non ti posso guardare così perché, questo vento agita anche me, questo vento agita anche me.