Oramai anche gli autoctoni lo chiamano Chiantishire. Non senza l’autoironia campanilista di chi si è visto comprare casali e ruderi per decenni dai crucchi – li chiamano così, ma con simpatia, dai.
Ora che le giornate s’allungano come l’ombra dei cipressi e che i ponti gestaioli s’infittiscono su calendario, vi diamo qui di seguito qualche buona ragione di ripopolare questa terra ridente e ormai inflazionata che sta fra la Greve e la Pesa, e continua nonostante tutto a nutrire i suoi ospiti con pietanze inimitabili, assolute.
1. Greve in Chianti: schiacciata, La Bottega del Pane
In barba all’orario, pare impossibile pensare di rinunciare a un boccone salato in terra chiantigiana.
Anche la colazione, per gli intenditori, si trasforma in un rendez vous dell’arte bianca più schietta: la schiacciata fragrante, il pane integrale e risolutamente sciapo.
Caldo, da sbocconcellare in giro per la piazza principale della capitale del Chianti, anche – meglio – senza companatico.
La Bottega del pane. Piazza Giacomo Matteotti 89, Greve in Chianti (Fi), tel. 055 853859.
2. Lamole: pappa al pomodoro, Ristoro di Lamole
I sentieri si fanno boscosi procedendo da Greve verso Lamole. Si sale dolcemente in altezza, fra curve a gomito e scorci mozzafiato, fino al minuscolo paesino circondato da castagneti e cipressi.
La terrazza della piccola osteria si affaccia su tutto ciò. In lontananza il profilo mite delle Apuane. Sotto, il clivo dei vigneti al sole. Non resta che sbracarsi per un pranzo veloce quanto basta, e farsi guidare da Filippo e Paolo nella scelta dei vini (ne contano 500).
E poi riso venere con aspargi e robiola, pappa al pomodoro, taglieri. E una degustazione di oli di tutto rispetto.
Ristoro di Lamole. Via di Lamole 6, Lamole – Greve in Chianti (Fi), tel. 055 854 7050.
3. Greve in Chianti: finocchiona, Macelleria Falorni
A questo punto i casi sono due. Se volete restare fedeli al precetto toscano del salato a ogni costo, allora il consiglio inevitabile è di tornare a Greve, per una visita odorosa alla Macelleria Falorni, da generazioni fiore all’occhiello della cittadina.
Qui ci si fa largo fra la selva di salumi appesi al soffitto e quella dei visitatori che occhieggiano al bancone, ammorbati dal delizioso odore di cantina che permea il locale.
La merenda in macelleria propone taglieri di salumi selezionati, tanto saporiti da creare dipendenza – finocchiona, salame di cinghiale, prosciutto – senza tralasciare ottimi pecorini di diverse stagionature.
Antica Macelleria Falorni. Piazza Giacomo Matteotti 71, Greve in Chianti (Fi), tel. 055 853029.
3b. Castellina in Chianti: crema Buontalenti, Gelateria l’Antica Delizia
Per chi di voi, invece, già non ne può più di ciccioli e crostini due fegatini, meglio virare su una merenda più easy e nazionalpopolare.
Come il gelato dell’Antica Delizia, a Castellina. Ci si arriva percorrendo la bellissima Chiantigiana, che corre lungo un crinale da cui si dominano i monti del Chianti. Semifreddi, sorbetti di frutta secondo stagione, cialde friabili e una maliarda crema Buontalenti.
Gelateria l’Antica Delizia. Via Fiorentina 4, Castellina in Chianti (Si), tel. 0577 741337.
4. Panzano in Chianti: bruschetta e Vernaccia, Enoteca Baldi
A Panzano c’è una piccola enoteca che nella bella stagione invade – in senso buono – la piazzetta del paesino con tavolini tutti diversi e seggiole da giardino.
Nulla di meglio per una sosta all’ombra dei lecci, a cavallo fra la val di Pesa e la valle grevigiana, un bicchiere di vernaccia fresca in mano e un piatto di bruschette col basilico davanti.
Enoteca Baldi. Piazza Gastone Bucciarelli 25, Panzano in Chianti (Fi), tel. 055 852843.
5. San Donato in Poggio: fritto della Locanda, Locanda di Pietracupa
La degna conclusione di un giorno di sollazzi fra ombrosi pergolati e terrazze assolate è il ristorante panoramico di San Donato in Poggio. Si chiama Locanda di Pietracupa, e lo trovate a metà strada fra Castellina in Chianti e il pittoresco borgo di San Donato.
Luca e Massimiliano vi propongono una cucina famigliare, creativa e senza svolazzi, a cominciare dagli antipasti: in questa stagione, le cipolla di Tropea al forno e i saccottini di pasta phillo con erbette amare.
A seguire tagliolini coi fiori di zucca e tartufo, per chiudere col superbo “fritto della Locanda” – piatto mascotte, la cui confidenza piacevolmente gigiona sta già tutta nel nome. Camere disponibili.
Locanda di Pietracupa, Strada Pietracupa 31, San Donato in Poggio (Fi), tel. 055 807 2400.
IN PRECEDENZA: Costiera Amalfitana.
[Crediti | Immagini: 2 Spaghi, Itineraries Now, ToscanaKiwi, PaperBlog, immagine: Flickr/Dimore d’epoca]