Questa volta i nostri consigli riguardano la zona del Salento, come dice Repubblica, la più amata dagli italiani. Bene, noi qualche buon indirizzo ve lo diamo, voi ci aiutate?
LE QUATTRO SPEZIERIE. Via Augusto Imperatore, 19 – Lecce. Tel. 0832 246311. Sito
Iniziamo dal ristorante del più glamour (e lussuoso) hotel di Lecce: il Risorgimento Resort, a due passi dall’Anfiteatro Romano. Qui lo chef Donato Episcopo – ex capo-cuoco a La Pergola di Roma – cucina piatti tradizionali e più complessi come la crema di bieta con funghi e veli di seppia croccanti o il pane cotto di ceci e calamaretti. Tavoli piccoli e vicini, che non ti aspetti di trovare in un cinquestelle. Servizio accurato e buona carta dei vini. Spesa sui 65 euro. Disponibile anche un bistrot, meno impegnativo ma curato dal medesimo chef.
GATTAMORA
Via Campo Sportivo, 33 – Uggiano la Chiesa (LE). Tel. 0836 817936. Sito
E’ nel profondo sud-est del paese che si trovano le masserie più sciccose di Puglia, luoghi di soggiorno per molti divi da rotocalco. Questa Gattamora non è molto inflazionata nonostante il bell’aspetto, e ha dalla sua un ristorante con menù ampio (fin troppo) da cui attingere piatti di mare e di terra. Da provare la tria al Negroamaro con totani e salsa di rucola, il filetto di vitello in crosta con fagottino di verdure, grano e caciocavallo. Cantina prettamente pugliese e conto onesto intorno ai 30/35 euro.
A CASA TU MARTINU
Via Corsica 95 – Taviano (LE) tel. 0833 913652 sito
Vicinissimo alla imprescindibile Gallipoli, un altro locale dove dormire, mangiare e bere (l’insegna recita “camere, vino e cucina”). Il “Martinu” propone cucina salentina con una curiosa prevalenza, vista la vicinanza con il mare, dei piatti di carne: sagne ‘ncannulate con sugo di pomodoro e ricotta, il classico (e un po’ abusato) purè di fave e cicoria con pane fritto, lo spumone artigianale. La carta dei vini elenca anche a qualche etichetta nazionale e non mancano i buoni distillati. Si spendono 35 euro, da evitare il sabato causa affollamento estivo.
LA PURITATE
Via Sant’ Elia, 18 – Gallipoli (LE) tel. 0833 264205
Nelcentro storico di Gallipoli ma con il mare davanti, la trattoria Puritate, che deve il nome alla vicinanza con la chiesa di Santa Maria della Purità, è famosa per il pesce fresco e i prezzi onesti. Strepitosi i gamberoni al sale, il crudo, la tartare di tonno e le linguine alla rana pescatrice. Tavoli vicini (una costante in terra di Puglia) e doppio turno serale a volte mal gestito. Conto di circa 45/50 euro per un pranzo complet. Meritati.
OSTERIA DEGLI SPIRITI
via Cesare Battisti, 4 – Lecce tel. 0832 246274 chiuso domenica sera sito
Nel centro di Lecce, questa osteria è frequentata da habitué locali e da turisti provati dal tour de force tra chiese barocche ma ancora abbastanza vigili da scovare il ristorante, in verità un po’ defilato. Buone le paste, rigorosamente artigianali (pastifici di Gragnano), condite con gli immancabili ricci, le triglie o altri nobili pesci. Da apprezzare, magari in primavera, i ciceri e tria (pasta e ceci), uno dei grandi classici salentini, e i secondi di carne. Apprezzabile il basso ricarico dei vini e la cuenta totale di 30 euro.
Piccola guida Twitter-style | Lecce: Osteria del Pozzo Vecchio, a Cavallino, menù sterminato, cantina anche, prezzo basso. Le Zie, trattoria casereccia, c’è scritto sul logo: forse pure troppo… Alex, occhio agli antipasti di mare.. e non dire mai “mi manda Depardieu”. Villa della Monica, se avete intenzione di sposarvi è la mèta ideale altrimenti passerei oltre. Tricase: Bolina, forse l’unico ristorante che serve piatti più creativi e diversi dai mille locali del Salento, spesa ancora bassa (per ora). Gallipoli: Pane olio e fantasia, solita ottima materia prima, buona scelta dei vini, prezzo onesto. San Vincenzo, pizzeria “napoletana”, cioè pizza alta e soffice con mozzarella di bufala fresca di giornata, specialità come fritture e pastiera, conto un po’ alto. Torre San Giovanni: U Purpitiellu, sul mare, spartano, clientela locale e caos, ci si va per il pesce fresco a due lire euro, astenersi AltissimiCeti.