Proprio quando sembrava che nessuno dovesse più farlo, Stefano Caffarri, reporter di Dissapore, boccia rumorosamente il ristorante Alice di Milano.
Cosa ne facciamo di una della Tavole più raccomandate di Milano, quando ti trascini il sapore di una delusione cocente? Una Casa progettata fino nei particolari, ma approssimativa nella sostanza: servizio balbettante, con papere degne della Sagra del Polpo di Rocchetta Bacchetta e cucina velleitaria. Stuzzichini pallidi, appetizer con la crema di parmigiano solo nelle intenzioni, insalata di mare “vir o mare quant’è bell” che vira dal rosa al blu con due gocce di limone: peccato che il limone sia un’alluvione. Discrete le orecchiette con vongole veraci e carpaccio di capesante, sciapi gli spaghetti di grano duro (e di che cosa, sennò) con i ricci. Nebuloso anche il disegno dei bocconcini di razza con foie gras. Ai dolci vien di rinunciare. Tempi dilatati, con torrefazione degli avventori in attesa del caffè per l’atmosfera opprimente. Al conto 90 euri per i quattro piatti.
Alice Ristorante
Via Adige 9, Milano,
Telefono: 02 54 62 930
Chiuso. domenica