Da qualche tempo fatico a stare zitto. Quando il cameriere lascia sul tavolo la caraffa con l’acqua del rubinetto filtrata, non riesco a dire a me stesso: “Non è affar tuo”. La versione contemporanea della caraffa da trattoria anni ’50, quella con i quadretti rossi, contiene sempre acqua del rubinetto però filtrata con una macchinetta. In alcuni ristoranti è l’unica acqua disponibile, quella in bottiglia non si trova. Ora, nel mio pezzetto di mondo questo dovrebbe essere un servizio per i clienti, il ristorante smette di comprare le bottiglie, non ha più costi per la consegna delle casse, paga solo il filtro. Ma non è così. L’acqua del rubinetto depurata COSTA PIU’ dell’acqua in bottiglia. A Roma, 3 € vicino al Pantheon ma quel che è peggio 2,5 da Gusto a Piazza Augusto Imperatore, non più il locale che ha cambiato la ristorazione romana, ma ancora un posto dove a certe cose dovrebbero guardarci.
Sono io o pensate anche voi che questa sia una cattiva abitudine della ristorazione? Anzi, diciamolo come va detto: l’ennesima truffa di un mondo che pensa ai turisti come polli da spennare. Romani e italiani compresi, questa volta.
[Complimenti a Laura Mari. Immagini di Repubblica/Roma]