“Esco per mangiare cucina romana verace, senza pompa, in un clima disteso e familiare. Vietati gli spennapolli causa rata mutuo, no anche ai porzionisti micragnosi ‘che quando ho fame non lo mando a dire. Insomma, cerco una vera trattoria romana, ma per favore, non datemi i soliti indirizzi”. Diciamolo: la richiesta non è nuova, se ne trovano di analoghe anche su Dissapore e dintorni, il problema casomai è la risposta. Felice a Testaccio, Trattoria Monti, Pigneto 41 … sono tutti posti degni ma se volessimo andare oltre? Complice il commento illuminante di un lettore, ci siamo messi alla ricerca delle alternative. Seguiteci.
A Roma, le trattorie come le conosciamo, una combinazione riuscita di cucina verace, generosità delle porzioni, ambiente semplice e conto moderato, sono ormai mosche bianche. Siccome il turismo mordi-e-fuggi fa gola, negli indirizzi storici i prezzi sono cresciuti in modo inversamente proporzionale alle porzioni, mentre molte delle nuove aperture ispirate al concetto di trattoria, offrono rivisitazioni stonate sia nel menù che nell’ambiente. Ma che succede? E’ davvero così complicato fare un trattoria come si deve?
E qui inizia il nostro elenco di sopravvissuti con prezzi da vera trattoria (20-25€ a testa). Tutti comunque entro i 40€ per un pasto medio*.
Della più nota e apprezzata di Roma, Da Felice a Testaccio (35€), abbiamo già detto, chi non la conosce legga almeno il tributo di Dissapore a Felice Trivelloni, il mitico trattore scomparso di recente.
TRATTORIA NELL’ANIMA. Sono locali di quartiere che da anni portano in tavola la romanità pura e semplice con tanto di calendario settimanale: giovedì gnocchi, venerdì pesce… (1) Zampagna all’Ostiense (20€). Dal 1924, e anche con la nuova gestione che risale a un anno fa, propone una ristretta selezione di autentici piatti romani. (2) Osteria con Cucina Francesco Angelini (20€). Atmosfera casalinga a Tor Pignattara, il menù si compone solo di quello che offre la spesa del giorno. (3) Sora Margherita (35€). Aperta a cena solo nel fine-settimana, si trova nel Ghetto e da decenni fonde la cucina ebraica con la tradizione romana. (4) Tanto pe’ Magna’ (25€). Nel quartiere popolare della Garbatella, condotta per decenni dalla stessa famiglia, è fedele alla cucina romana tradizionale.
DA GRANDE VOGLIO FARE LA TRATTORIA. Sono aperture più recenti in linea con la schietta tradizione della cucina romana. (5) Flavio al Velavevodetto (35€). Si trova a Testaccio, leggete qui se vi interessa saperne di più. 6) Il Gentiluovo (30€). L’osteria contemporanea, come si definisce, è al Fleming: un laboratorio di pasta fresca con qualche tavolo dove è possibile mangiare e comprare. (7) Osteria di Monteverde (25€). Secondo il parere degli esperti, una delle aperture recenti più promettenti. Come suggerisce il nome, si trova nel quartiere di Monteverde.
TRATTORIA CREATIVA. Siamo nei posti che mescolano con destrezza romanità e innovazione, dando vita a rivisitazioni interessanti. 8) Il Quinto Quarto (35€). A Ponte Milvio, cirioleria a pranzo (la ciriola per i romani è il panino tradizionale), cucina a base di prodotti laziali la sera: una fama costruita sulla carbonara! (9) Osteria del Giuda Ballerino (40€). Bisogna andare al Tuscolano per trovare il volto informale dell’omonimo ristorante, fresco di stella Michelin. Chiudiamo spostandoci di qualche km, precisamente a Grottaferrata: 10) L’Oste della Bon’ora (35€). Piatti dedicati a Roma, alla sua cultura culinaria, più qualche equilibrata eccezione di originalità.
Nota nel diario a chi non partecipa alla discussione sulle vere trattorie romane, che da ora è ufficialmente aperta. Quali sono le vostre Trattorie nell’anima? Chi partecipa al campionato Da grande voglio fare la trattoria? E le Trattorie creative senza se e senza ma?
PS. Gradito anche un giro per la Penisola: abbiamo ancora negli occhi la Trattoria Capelli a Lesignano de’ Bagni narrata dall’editor Stefano Caffarri.
* I prezzi – arrotondati ai 5€ – sono indicativi e includono un pasto medio completo (pane, primo, secondo, dolce, acqua e caffè) vini esclusi
[Crediti | Link: Dissapore, Tanto pè Magnà, Flavio al Velavevodetto, Il Gentiluovo, Osteria di Monteverde, Il quinto quarto, Osteria del giuda ballerino, L’oste della bon’ora. Immagini: New York Times]