Non volevo apportare nessun significativo contributo alla lotta contro i mali del mondo, sia chiaro. Ero a Roma, volevo bere una cosa, e magari sedermi. E parlare. Ma non avevo fatto i conti con l’ora, le 18, piena danger zone: il rischiosissimo momento dell’aperitivo. Gusto è un cosiddetto “locale multifunzione”, ci vai per mangiare una cosa veloce o per passare la serata, diciamo che in potenza, i motivi per fermarsi sono molti. Quando è il mio turno di ordinare la cameriera gentilissima fa: “Aperitivo o volete solo da bere?”. Fingo di non sorprendermi per l’oscura distinzione e rispondo forte e chiaro: “Per me ‘solo da bere’, grazie”. E ordino uno spritz.
Le chiacchiere scorrono, il tempo passa, arriva il momento di pagare il conto. Me lo trovo già fatto: 3 aperitivi a 10 euro, totale 30 euro.
Con il sorriso a 32 denti mi rivolgo al gestore della cassa: “No, guardi, erano due aperitivi e una bevanda“.
“Mbè?” fa lui, con l’espressione contrariata che ha reso i gestori romani famosi nel mondo: “Sono tre i cocktail, giusto? E tenendo saldamente dentro la cassa l’euro di resto, aggiunge: “Allora spendevi 29, bel risparmio: un euro!”
Ora, è vero che mi sono comportato grossomodo come mai si dovrebbe: non ho chiesto menu, non ho guardato i cartelli alle pareti (ammesso che ci fossero), per cui è possibile che a partire dalla famigerata danger zone — l’ora dell’ape — non sia più possibile fare un’ordine normale, visto che per lo spritz a 9 euro pretendo il cameriere in livrea e un gruppo di ragazze che mi accolgono con collane di inebriante profumo tipo le Hawaii.
Ma c’è una domanda che voglio condividere con voialtri fratelli di Dissapore.
Trascorsa una certa ora, in questo a volte demenziale momento storico, si può ancora bere qualcosa e basta? O dobbiamo forzatamente partecipare al rito? Stai a vedere che per sfuggire alla dittatura dell’aperitivo non ci resta che fornire alla nostra sete il bianchino delle Case del Popolo o Crodino e salatini rinsecchiti di qualche smunta bocciofila. Ma scusate, posso rimbalzarvi cous cous ingialliti, concassé in odore di acido, pasta (s)cotta tre ore prima, olio viscoso come un doposole e tartine da festa delle medie?
Io volevo solo bere.
Soluzioni possibili?
[Crediti | Link: Gusto, Immagine: Flickr/DietroVetro]