Non credo di dover spiegare chi sia un bulimico e cosa faccia, dico solo che il numero è più alto di quanto si creda. Meno semplice è spiegare chi sono gli alcolisti inconsapevoli, ovvero coloro che non si rendono conto di essere alcolisti e inventano fantasiosi alibi dietro cui nascondere il problema. Io per primo, quando ho iniziato il lavoro di versatore di vino, ormai oltre un decennio fa, ero atterrito dalla possibilità di cadere nell’eccesso senza rendermene conto. Lo avevo visto succedere a diversi miei colleghi. Succede ancora oggi.
1. Questo è l’alibi più comune per chi fa il mio lavoro: “Bevo solo quando viene un amico”. Solo che un cliente amico viene sempre. Tra quelli che amano socializzare è di moda: “Bevo solo quando esco, e non sempre bevo troppo”. Solo che escono praticamente tutte le sere e quelle passate a bere troppo diventano sempre di più.
2. Poi ci sono gli appassionati alcolisti che, siccome il vino è cultura e loro una cultura ce l’hanno eccome, tendono a mimetizzarsi con i comuni appassionati di vino, almeno fin quando non te li ritrovi a strisciare da un winebar all’altro o da una degustazione all’altra.
3. Infine c’è l’amore sotto spirito: due alcolisti inconsapevoli uniti in coppia che si conoscono, esistono e amano solo nell’alcol. Lì per lì sembrano affiatati, ma la verità è che lontano dalla bottiglia hanno ben poco da dirsi.
4. Spesso riconosco un bulimico appena mette piede nella mia enoteca. Da come scorre il menù, da come sceglie, da cosa chiede e come so già che andrà in bagno a vomitare. Ho addirittura la sensazione (e la presunzione) di poter riconoscere un alcolista inconsapevole da come impugna e muove il bicchiere, da come lo porta alla bocca.
5. A volte me ne accorgo ancora prima che lo diventi e quando succede, il vino lo verso lo stesso. Ho versato vino, li ho guardati cambiare espressione e cadere nell’eccesso.
6. Ai bulimici ho dato da mangiare tutto quello che mi hanno chiesto e anno dopo anno ho visto comparire sul loro viso piccoli capillari rossi e le labbra gonfiarsi, aggredite dalla bile.
Ogni tanto mi viene da pensare: “Dovrei dire qualcosa? Dovrei metterli di fronte al loro problema rifiutando di servire vino quando sono ancora lontani dall’ebbrezza? Dovrei spiegare che hanno un rapporto sbagliato con il cibo? O forse dovrei farmi i ca**i miei come alla fine ho sempre fatto?. Questo mi viene da pensare. A voi la risposta.