Leggevo le guide e fantasticavo sul Gambero Rosso. Mi figuravo i clienti avvicinarsi al ristorante con un po’ di batticuore dovuto alla reputazione del cuoco, Fulvio Pierangelini, che molti ritraevano burbero e autoritario. Più tardi, dopo essere stato nel ristorante di San Vincenzo, ho capito che proveniva dall’immaginazione dell’attore protagonista il mondo che gli era stato creato intorno. Fulvio Pierangelini voleva essere umorale eppure brillante front man, un duro affascinante, un po’ orso ma con slanci di sorprendente disponibilità. E soprattutto, voleva essere il cuoco dei cuochi, un segreto italiano ben conservato ma rispettato e imitato, come dimostrano le millemila versioni della Passatina di ceci con gamberi, il suo piatto-simbolo.
Per cui figuratevi come posso aver preso il funerale del Gambero Rosso celebrato la settimana scorsa dal Corriere con singolare spiegamento di mezzi: due giornalisti per due articoli, uno sulla cronaca locale uno su quella nazionale. Non che abbiano aggiunto nulla di nuovo: il ristorante chiuso; il matrimonio in crisi con Emanuela che nel 1980 ha comprato con il marito un locale derelitto, già chiamato Gambero Rosso; i lavori perenni per la sistemazione del porto di San Vincenzo; la (nuova) vita guadagnata dal cuoco facendo il consulente per l’Hotel De Russie di Roma.
Ma leggere del ristorante chiuso “a tempo indeterminato” mi ha ferito. Per un momento la voglia di tornare a casa del fantasista, “il numero 10” della cucina italiana, si è fatta incontrollabile. Il Gambero Rosso è il ristorante che François Simon, critico gastronomico di Le Figaro, ha definito il migliore del mondo. L’intuito di Pierangelini, la perfezione della sua tecnica di cucina gli è valsa due stelle Michelin, impensabili in un ambiente elegante e nulla più. Dove capitava che il cuoco autodidatta salutasse personalmente il cliente sedendosi al suo tavolo, e arricchendo racconti e spiegazioni con aneddoti divertenti.
Il dispiacere, quasi un dolore fisico, ha unito vecchie amicizie tradite (Stefano Bonilli e Daniele Cernilli), blogger e forumisti. E da ieri ha il suo raccoglitore ufficiale, un nuovo articolo del Corriere Fiorentino che cita perfino Gumbo Chicken, commentatrice e tifosa di lungo corso.
Spero di tornare al Gambero Rosso, anzi di tornarci presto. Voglio sedere al mio tavolo, mangiare i miei piatti di pesce preferiti, e intercettare lo sguardo di Fulvio Pierangelini mentre scruta di nuovo il mare.
Immagine: Flickr, utente: matkavinkit
Aggiornamento delle 11:20 | Secondo un articolo del Giornale (oddio, articolo) segnalato dal lettore Riccardo Farchioni, Fulvio Pierangelini chiuderebbe il ristorante Gambero Rosso per diventare lo chef personale di Victoria