Gritti: Venezia vista dal tavolo 61

Gritti: Venezia vista dal tavolo 61

Nella gara al più bel luogo dove mangiare a Venezia, vince di misura la terrazza del Gritti. Al secondo posto, quella del Monaco.

Si tratta di dettagli: al Gritti sono molto più comode le sedie, più belle le tovaglie e le stoviglie, forse migliore il servizio (si tratta in entrambi i casi di camerieri scaltri e rodatissimi, di primo livello).

La vista sul Canal Grande dalla terrazza del Monaco ha il vantaggio di includere anche il traffico di imbarcazioni che arrivano dal canale della Giudecca, mentre quella del Gritti (e vi consigliamo il tavolo 61), solo pochi metri più in là, affacciata di fronte alla chiesa della Salute e alla fondazione Guggenheim, ha il vantaggio del canale d’angolo da cui spuntano continuamente gondole: uno spettacolo nello spettacolo, osservare quei turisti felicemente ignari di tutto, che battono le mani e canticchiano ‘O sole mio e Volare.

Anche la cucina del Gritti è migliore, e di gran lunga.

Lo chef Daniele Turco lavora sullo zoccolo duro di quella cucina veneziana che ogni turista si aspetta di assaggiare. L’esecuzione e la scelta delle materie prime sono molto curate.

Le mazzancolle con carciofi, limone e olio di Marostica hanno un punto di cottura perfetto, e la selezione di cicchetti di stagione è resa meno scontata dalle verdure degli orti di laguna: canocchie (pulite) con asparagini, schie con carciofi e l’immancabile baccalà mantecato con polenta.

Ottimi gli spaghetti Martelli alle vongole, con il fondo di brodetto viscoso; un po’ insulso il risotto con limone e basilico. Tra i secondi, non delude il fritto misto del mercato con verdure e salsa tartara.

Tre portate vi costeranno circa 100 euro. Conto adeguato all’eccezionalità del luogo.

Gritti Palace Hotel,
ristorante Club del Doge, Campo S. Maria del Giglio 2467, Venezia.
Tel.: 041 794611,
clubdeldoge.com/it/

[Crediti | Dalla rubrica “Cibo e Oltre” di Camilla Baresani su Sette, inserto del Corriere della Sera, immagine: IoDonna]